City Life Magazine 48 | Page 18

Introduzione Introduzione  Stiamo affrontando con alcuni operatori – utility e PA – il tema idrico quale ambito in grado di valorizzare i territori; con progetti avviati per esempio a Palermo e Catania. Cre- de che il nesso abbia un senso? Anche per l’idrico, come per i rifiuti, chiudere il gap territoriale è uno dei principi che caratterizza le nostre azioni. Abbiamo sempre collocato qualità tecnica e commerciale come i driver rispetto ai quali qualificare gli indicatori della regolazione; e seppur rimangano colonne portanti del nostro operato do- vremo inevitabilmente confrontarci con una fase di recessio- ne economica che si presenterà. Dal mio punto di vista avrà una durata non breve, ma nemmeno lunghissima, perché de- rivata da una causa violentemente esogena rispetto al siste- ma. Non siamo fermi perché è successo qualcosa di struttu- rale, ma perché stiamo reagendo a un’emergenza sanitaria. Il tema degli investimenti infrastrutturali sarà portante in questa fase. Soprattutto l’idrico concorrerà in positivo, grazie alla ca- pacità di impattare sui territori, sulle attività di tipo edilizio – che sappiamo essere uno degli elementi più significativi per costruire economia – oltre a incidere su un bene primario fondamentale. Anche le varie sindromi Nimby che possono impattare su elementi infrastrutturali di altra natura, agiran- no probabilmente con meno violenza. Si tratta dunque di un ambito cui guardare con attenzione e un positivo strabismo, considerando al tempo stesso sia il contesto sociale provato rispetto alla normale gestione, sia alla possibilità di fare inve- stimenti con un’intrinseca capacità di proiezione nel tempo. 18 CITY LIFE MAGAZINE N° 48  Sotto il marchio Smart Land Italia abbiamo favorito la mes- sa in rete di comuni, utility, imprese; una filiera che farà massa critica per attrarre investimenti territoriali e su aree suburbane. La regolazione potrà favorire l’accelerazione verso servizi a valore aggiunto senza i quali alcuni ambiti rischiano spopolamento per arretratezza o degrado? L’innovazione sta bussando con forza a tutte le porte; nel 2019 anche Arera ha investito in quest’ambito portando molto del nostro lavoro su piattaforme digitali. Consegnando a sistemi di collaborazione digitale molta dell’attività che si sviluppa; questo ci ha permesso di passare da subito allo smart working e in qualche maniera non perdere eccessivamente il ritmo rispet- to ai programmi stabiliti. Spezzo ancora una volta una lancia a favore delle infrastrutturazioni: mi auguro che il termine “digital divide” sparisca completamente dal vocabolario italiano. Spe- ro di non dover più affrontare temi leziosi, come quelli relativi alla convenienza di portare fibra o altre forme di servizi a tutti. Il motivo di portare giga di banda sui territori e l’incredibile di- vide culturale, non solo digitale, ha già trovato risposte con la crisi in atto. Solo il fatto di sfruttare la formazione a distanza per i ragazzi, magari non perfetta ma che si è velocemente messa in gioco, dice molte cose. All’inizio del ‘900 si discuteva sul senso di portare la corrente elettrica in cima alle montagne e un amico diceva “non preoccupatevi, il casaro saprà cosa farsene!” Ecco, nessuno dovrà porsi il problema del perché sia importan- te portare connettività anche in zone remote e meno commer- cialmente appetibili. N° 48 CITY LIFE MAGAZINE 19