City Life Magazine 48 | Page 12

Introduzione Introduzione L’innovazione tecnologica, la ricerca, i modelli economici dovrebbero rispondere a questo dato di fatto. La comunità scientifica ha aperto un reale dibattito in questo senso o sarà chiamata solo a rispondere a emergenze? Che la comunità scientifica denunci l’insostenibilità del mo- dus operandi odierno è un fatto, che sia inascoltata è ugual- mente un fatto. Purtroppo quello che lei cita, innovazione tecnologica, ricerca, modelli economici non puntano affatto a migliorare la vita dell’uomo ma a sostenere gli indici eco- nomici. E nemmeno ci riescono. E perché non ci riescono? Perché poggiano su criteri insostenibili e completamente sbagliati. Se la nostra finalità è aumentare la produzione per aumentare il reddito come facciamo ad occuparci davvero della qualità della vita dell’uomo e, più in generale, della vita sul pianeta? Tutte le dichiarazioni e i buoni propositi in questo senso sono strumentali e manipolatori; in realtà è un falso in- tellettuale, una truffa sociale. Noi non siamo persone, siamo utenti. Cosa le suggerisce questo? Abbiamo lanciato un programma chiamato Smart Land Italia con l’obiettivo di rimettere il focus sulla bellezza dei nostri territori ma cercando di portare con concre- tezza modelli di sviluppo ed economici all’attenzione di amministratori e utility locali. Avrebbe senso in questo contesto rivedere il modello di sanità a cui abbiamo por- tato il paese dando strumenti adeguati ai territori per rispondere non solo a emergenze ma offrendo – a con- dizioni anche economiche sostenibili – servizi di qualità per il benessere delle persone? non l’energia, non l’aria non le materie prime ma neppure la salute, la felicità, il benessere. Rivedere il modello di sanità avrebbe senso sì, assolutamente, ma inevitabilmente metten- do la redditività economica in secondo piano, o quanto meno riducendone gli appetiti alle necessità di bilancio e investi- mento, sempre in salute. Condizioni economiche sostenibili, lei dice. Questo solleva una questione non da poco di coe- sistenza tra sanità pubblica e privata, ma anche di redistri- buzione delle risorse economiche del singolo che non può essere costretto a pagare la pubblica e ricorrere al privato a pagamento. Questo è un problema politico che travalica la contingenza e si propone di affrontare il merito di un proble- ma che, a ben vedere, coinvolge il concetto stesso di società e di organizzazione sociale. Come medico, e come Presiden- te dell’Istituto nazionale di Bioarchitettura di Milano, ho affron- tato lo stesso problema nel libro scritto in collaborazione con l’arch. Wallnofer “Benessere e sostenibilità nel recupero edili- zio” in cui ci proponiamo di riaffermare i valori della bellezza e del benessere e della sostenibilità nell’unico modo possibile: rimettendo l’uomo al centro del progetto così come del suo universo. La sanità deve fare la stessa cosa: solo rimetten- do l’uomo al centro del suo progetto potrà coniugare effi- cacemente i concetti di benessere e sostenibilità. Tuttavia, per farlo bisogna pensare all’uomo, preoccuparsi per l’uomo, centrare il focus sull’uomo. Siamo bravissimi ad analizzare e risolvere i problemi e non dubito affatto che questo sia possi- bile, basta semplicemente cambiare bersaglio, individuare un diverso punto del problema, quello giusto. La bellezza è un bene naturale che andrebbe non solo pro- tetto ma soprattutto coltivato. Ma se non produce utile bensì costi, non interessa a nessuno. Tutti parlano di bellezza ma la bellezza è scomparsa dalle nostre attività, noi non produ- ciamo bellezza neppure quando sosteniamo di venderla. Ci riempiamo la bocca con questa parola e fingiamo di crederci e di tendere ad essa ma non è vero, l’unica cosa cui tendiamo è il profitto economico e ben al di là di un sacrosanto limite morale. I modelli di sviluppo ed economici che tendessero a riequilibrare la lecita produzione di reddito con la necessità della sua redistribuzione, porterebbero alla soluzione di tutti i problemi, o quasi, ma imporrebbero, altresì, la diffusione di modelli di vita meno consumistici e più ragionevoli, perché nulla su questo pianeta è una fonte inesauribile, non l’acqua, 12 CITY LIFE MAGAZINE N° 48 N° 48 CITY LIFE MAGAZINE 13