City Life Magazine 47 | Page 18

Interviste questo rappresenta il punto di partenza per poter porre in essere un’evoluzione del nostro sistema. Stiamo lavorando in modo efficace anche se con un metodo differente. Grazie al web siamo in grado di agire per suppor- tare l’erogazione dei servizi pubblici di pubblica utilità e quin- di di ridurre i disagi alla popolazione e alle strutture in prima linea nell’emergenza. Abbiamo apprezzato la riscoperta del lato positivo del web, della forza di questo strumento utiliz- zato quotidianamente che ci consente di dematerializzare la nostra presenza fisica in moltissime attività e di dare a chi è obbligato ad agire sul campo un adeguato supporto organiz- zativo e logistico fondamentale. Alla riscoperta del web come strumento di valore La tempesta che stiamo affrontando ci permette di osservare la velocità di adattamento e risposta delle utility, abbiamo intervistato Stefano Cagnoli, presidente del Comitato Italiano Gas che ci ha spiegato le potenzialità di un periodo complesso come quello che ci troviamo ad affrontare in questi giorni di Emanuele Martinelli 18 Come l’innovazione può aiutarci a rendere efficaci i servizi di pubblica utilità rispetto a momenti critici come quello che ci troviamo a vivere? La riscoperta del lato buono del web in questi giorni ci ha permesso di lavorare e di essere operativi ad alto livello. In- ternet, soprattutto negli ultimi anni, è stato oggetto di nume- rose critiche mosse da coloro che lo dipingono come uno strumento capace di generare i peggiori sentimenti. In realtà, quello che stiamo vivendo oggi ci riporta all’origine del web stesso. Si tratta di un salto importante dal punto di vista cul- turale che siamo stati chiamati a compiere in questo preci- so momento storico ma che resterà per sempre. Utilizzare il web nell’attuale situazione di isolamento come strumento per mantenere vivi i servizi essenziali (ma anche per continuare a coltivare i rapporti umani) è accadimento davvero straor- dinario. Un accadimento che dovrà rimanere come bagaglio culturale frutto di questi giorni complessi. Sviluppare questi strumenti ci aiuterà a migliorare anche la qualità del lavoro, la responsabilizzazione del singolo che, prestando la propria attività lavorativa da remoto, deve ri- spondere in termini di risultato e non di tempo. A mio avviso CITY LIFE MAGAZINE N° 47 Spesso abbiamo cercato di ragionare sul tema smart city dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica e spesso, in questo questo ragionare, si è caduti in una sorta di “tec- nocrazia”. Oggi invece ci stiamo rendendo conto che le città senza i cittadini per le strade sono un non luogo an- che se ipertecnologico. Ecco che allora il Sistema dei Ser- vizi che servirà la Città del domani dovrà avere al centro la PERSONA e non la tecnologia: questa si dovrà adat- tare alle necessità dell’Uomo e non viceversa. In questo la riscoperta del “lato buono” perché utile alle necessità Umane fondamentali del web insegna molto. Molti strumenti tecnologici utili a supportare l’evoluzione dei servizi già esistono ma si scontrano a volte con una sorta di pregiudizio nel loro uso a volte giustificato da una naturale resistenza al cambiamento. La situazione attuale, invece, ci costringe forzatamente a cambiare abitudini e a gestire tutto quanto è possibile “da remoto”, senza una presenza fisica, una situazione nuova uno stato che potremmo definire “di guerra” da cui però imparare e fare esperienza: trasformare il proble- ma in opportunità. Questo cambio di abitudini verrà senz’al- tro, o almeno si spera, trasferito anche nel post emergenza aprendo scenari del tutto innovativi sia nel modo di rapportar- si con gli atri sia nel modo di lavorare. Fino ad oggi, abbiamo operato poco tramite web, ora invece siamo improvvisamente costretti a cambiare atteggiamento. Chiunque di noi si trovava in precedenza a gestire “fisicamente” alcune attività ha ora compreso che per tali attività si possono utilizzare una serie di servizi, migliori e già attivi, attraverso il web e questo va di pari passo con una necessario aumento del senso di responsabi- lità del singolo e delle metodologie di misura della bontà del lavoro da parte delle imprese e delle aziende. Io sono convin- N° 47 CITY LIFE MAGAZINE 19