Approfondimenti
Approfondimenti
investimenti, che conferma-
no il trend dell’anno prece-
dente, un trend in forte asce-
sa, addirittura migliorandolo.
In questo senso, le spinte
più importanti arrivano dalla
ricerca tecnologica e dall’at-
tenzione alla sostenibilità. La
combinazione di questi fatto-
ri condiziona inevitabilmente
tutti gli altri ambiti, andando
a influenzare positivamente
gran parte dei fattori. Emer-
gono nuove linee di svilup-
po, come le infrastrutture per
la mobilità elettrica, mentre
cresce la sensibilità verso i
temi della diversità e inclu-
sione delle persone. Resta-
no, tuttavia, differenze signi-
ficative tra le varie imprese e
i diversi territori.
L’analisi dei dati relativi alle
performance delle migliori
100 utility italiane evidenzia
un comparto come sem-
pre piuttosto polarizzato,
con la stragrande maggio-
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ranza delle aziende di di-
mensioni medio-piccole e
pochi grandi gruppi con ri-
cavi superiori al miliardo di
euro, grandi player energe-
tici, spesso internazionali e
grandi multiutility quotate.
Per quanto riguarda, inve-
ce, il primo gruppo, si tratta
principalmente di monou-
tility del settore idrico, mul-
tiutility e società di servizi
ambientali, con un fatturato
che non supera i 100 milioni
di euro. Per quanto riguarda
gli assetti societari, il 62%
delle utility sono a capitale
interamente pubblico, il 25%
misto, il 9% sono quotate e
solo il 4% è privato.
Le Top 100 rappresentano
una parte più che significati-
va per i rispettivi mercati: per
quanto riguarda l’energia
elettrica le utility contribui-
scono per il 49,5% dell’elet-
tricità prodotta e per il 74,7%
delle vendite (fonte Terna); il
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38,6% del gas distribuito e
il 60,9% di quello venduto
(fonte Arera) sono da ascri-
vere alle società di servizi,
mentre per il settore rifiuti
esse contribuiscono per il
41,4% (fonte Ispra) e nel set-
tore idrico per il 70% dell’ac-
qua distribuita (fonte Istat).
L’andamento complessivo
dei ricavi è il frutto di risul-
tati diversi tra i comparti. Le
utility elettriche, nonostante
il recupero dei prezzi e del-
le quantità vendute, salgo-
no solo dell’1,4% rispetto al
2017. Le monoutility del gas,
favorite dalla crescita ester-
na e dall’incremento dei
prezzi di vendita, segnano
un +12,7%, mentre sono in
lieve flessione le monoutility
dei rifiuti (-1,4%). Le multiutili-
ty e le monoutility del siste-
ma idrico chiudono, invece,
il 2018 con un aumento dei
ricavi, rispettivamente, del
7,4% e del 2,3%. Grazie al
significativo recupero dei
prezzi, migliorano molti in-
dicatori di redditività delle
utility elettriche (ROI 1,68%,
ROE 6,44%, Ebitda/Ricavi
10,26%), pur rimanendo in-
feriori alla media degli altri
settori. Le utility attive nel
settore del gas possiedono
l’indice di redditività più alto;
l’industria idrica conserva
un alto rapporto tra Ebitda
e ricavi; da segnalare, come
nota dolente, l’alto indebita-
mento delle utility ambien-
tali, le quali, dopo le aziende
del gas, segnano la più bas-
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sa incidenza dell’Ebitda sui
ricavi. In generale, invece, le
multiutility, che raccolgono
le grandi aziende quotate e
molte di minori dimensioni,
vedono calare la redditività
industriale e, al contempo,
salire l’indebitamento.
Dall’analisi dello studio sulle
performance operative, si
evince che le attività tipiche
delle utility, come la produ-
zione e l’erogazione di servi-
zi continuano il loro percorso
di incremento in modo omo-
geneo tra i vari comparti, con
quelli energetici in sostan-
ziale stabilità. All’interno del
servizio idrico integrato, si
registra un tasso di perdite di
rete, per quanto riguarda le
Top 100, sensibilmente infe-
riore alla media nazionale, a
evidenziare l’alto tasso quali-
tativo del settore: le perdite,
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