City Life Magazine 47 | Page 20

Interviste Interviste to che si stia vivendo, da questo punto di vista, un importante passaggio culturale e che questo sta avvenendo in modo ac- celerato a causa della situazione di necessità. La pratica di prestare attività lavorativa dalla propria abita- zione è sempre stata vista con diffidenza e pregiudizio, oggi invece siamo chiamati a comprendere che la gestione delle attività senza presenza fisica è possibile e si impone come aspetto fondamentale per una società resiliente. Come si può rendere più dinamico il rapporto tra la pubbli- ca amministrazione, le utility e i cittadini? La situazione attuale potrebbe rappresentare una buona oc- casione per attenuare le rigidità della burocrazia. Vorrei fare un esempio. Una qualunque struttura, in base al modo in cui si decide di costruirla, può essere isostatica o iperstatica. Una mensola incastrata in un muro è un esempio di struttura iperstatica, l’incastro sorregge tutto in maniera ri- gida e soffre i “cambiamenti”: se crolla l’incastro la mensola cede immediatamente. La copertura della Stazione Centrale a Milano è invece un esempio di struttura isostatica in cui è la forma che sorregge la struttura attraverso vincoli stati- ci, chiamate cerniere, che la rendono in grado di adattarsi alle deformazioni ad esempio causate dalla temperatura. La mensola è come se rappresentasse la burocrazia oggi men- tre noi, al pari di una struttura isostatica, dobbiamo essere capaci di adattarci alle innumerevoli e a volte imprevedibili varianti della vita. Ecco allora la sfida: rendere le strutture di servizio al cittadi- no, tra cui la burocrazia è di solito il paradigma negativo, da strutture iperstatiche a strutture isostatiche ovvero capaci di adattarsi alle necessità delle persone. La speranza è dunque quella di poter rivedere, grazie que- sta criticità, i modelli sociali ed economici non solo in am- bito nazionale ma anche Europeo? In tutti i momenti storici caratterizzati da una grande rivolu- zione, come durante le guerre o le grandi epidemie, l’uma- nità compie, combattendo il dramma, un salto evolutivo che la rafforza e questo dobbiamo augurarci stia accadendo an- che ora. Tutti ci auguriamo ovviamente che questa situazio- ne perduri il minor tempo possibile ma più si allungheranno i tempi più saremo costretti a rendere “quotidiano” il nuovo modo di vivere che in questi giorni stiamo sperimentando. Vi 20 CITY LIFE MAGAZINE N° 47 sarà dunque un’evoluzione a seguito della crisi e starà a noi il compito di non disperderne il lato positivo così faticosamente guadagnato e saperlo coltivare nei suoi frutti positivi. Un esempio eclatante arriva dalla scuola, caratterizzata in Italia normalmente da un’impostazione molto tradizionale po- tremmo dire “iperstatica”, da sempre in difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti temporali in tempi rapidi. Ebbene nel giro di pochi giorni è riuscita a dar vita ad un passaggio incredibile, rendendo accessibile la didattica online per un numero altis- simo di studenti a tutti i livelli adattandosi alla situazione di emergenza e trasformandosi in chiave “isostatica”. Questo è stato reso possibile proprio grazie alle capacità di adattamen- to di Docenti e Studenti che hanno reagito positivamente alla crisi di fatto combattendola. Questa è la regola che dovrebbe governare la nostra società e questa è l’eredità che ci verrà lasciata al risolversi dell’attuale situazione. Servizi come l’IoT, e altri possono diventare ora fondamentali? Penso che l’IoT avrà un futuro se diventerà mezzo per realiz- zare l’Internet delle Persone (Internet of People :IoP) N° 47 CITY LIFE MAGAZINE 21