Approfondimenti
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il livello di soddisfazione di
questi ultimi (ICS) è in netto
recupero rispetto alla fles-
sione fatta registrare nell’ul-
tima edizione.
Per quanto riguarda il capi-
tolo relativo alla sostenibilità
ambientale, la valutazione
delle performance condotta
nell’indagine si basa su 70
indicatori che analizzano le
performance delle utility in
ambito ambientale, di CSR
(Corporate Social Respon-
sibility, ovvero la Responsa-
bilità Sociale d’Impresa). Il
rapporto di sostenibilità, prin-
cipale strumento di reporting
sociale e ambientale, è sem-
pre più diffuso tra le utility: è il
59% del campione, infatti ad
utilizzarlo, un dato in crescita
del 22% rispetto a tre anni fa.
La scelta di perseguire stan-
dard qualitativi alti e ottenere
certificazioni per aggiunge-
re valore alle aziende è una
pratica sempre più utilizzata.
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Da segnalare che il 70% del-
le Top 100 aziende richiede
che i fornitori aderiscano a
codici etici o rispettino de-
terminati requisiti ambientali,
di sicurezza e sociali. Inol-
tre, la gestione delle risorse
umane rappresenta un’area
chiave per le società. Resta
sostanzialmente invariata la
composizione
dell’organi-
co aziendale, con il 94% dei
lavoratori assunti a tempo
indeterminato; i dipendenti
sono poi coinvolti nei proces-
si di formazione, che occupa-
no attualmente 16,9 ore pro
capite. Per quanto riguarda
la CSR sta progressivamente
prendendo piede il tema del-
la diversità e dell’inclusione:
il 15% delle aziende ha adot-
tato policy interne che inclu-
dono la diversity, mentre un
dato molto positivo è rappre-
sentato dall’assenza dichia-
rata di casi di discriminazio-
ne tra i lavoratori. Andando
CITY LIFE MAGAZINE
N° 47
ad analizzare alcuni aspetti
come l’uguaglianza di gene-
re, il personale femminile nel-
le Top 100 rappresenta il 24%
del totale, dato superiore alla
media del 20,8% del setto-
re industriale italiano e del
21,8% degli imprenditori; la
presenza di donne nel CdA
è un dato ancora migliore,
facendo registrare un 34%.
In generale, la sostenibilità
assume particolare rilievo nei
settori ambientali, dell’acqua
e dei rifiuti. Gli impatti dei
processi vedono un sensi-
bile miglioramento nel cam-
po idrico, con una riduzione
dell’utilizzo dei prodotti chi-
mici per la depurazione del-
le acque e un miglioramento
della qualità degli scarichi
post-depurazione.
Per quanto riguarda invece i
comportamenti delle miglio-
ri 100 aziende italiane nel
campo degli investimenti, il
2018 ha visto un incremento
globale in ambito tecnologi-
co. Le società hanno speso,
in reti, impianti e attrezza-
ture, 6,6 miliardi, facendo
registrare una crescita del
18,7% rispetto all’anno pre-
cedente. Il settore elettrico
si conferma leader in questo
campo, con il 47% degli in-
vestimenti, pari a 3,1 miliardi
di euro, seguito dalle multiu-
tility con 2,2 miliardi. Si pensi
che questi 2 settori, insieme,
coprono l’80,8% del totale.
Per quanto riguarda gli altri
comparti, l’idrico supera il
miliardo di euro di investi-
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menti, mentre le monoutility
del gas si attestano a 89,9
milioni di euro, un dato co-
munque in crescita rispetto
all’anno precedente. La ri-
cerca e l’innovazione stanno
acquisendo sempre mag-
gior peso e sono in aumen-
to le risorse destinate alla
Ricerca e Sviluppo, salite
del 47% rispetto alla prece-
dente edizione. Nonostan-
te ciò, l’incidenza di queste
voci sul fatturato rimane
limitata (0,26%) e inferiore
alla media nazionale. Gran
parte delle top 100 utility,
comunque risulta impegna-
ta nell’innovazione, la metà
svolge attività di ricerca sia
internamente che esterna-
mente all’azienda, mentre il
16% si affida esclusivamen-
te a terzi, come università o
centri di ricerca (86%), forni-
tori di tecnologia (72%) e so-
cietà specializzate (66%).
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