Approfondimenti
Benefici e rischi associati a uno smart
building (fonte Energy & Strategy,
Politecnico di Milano)
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Approfondimenti
europea gli edifici sono re-
sponsabili di circa il 40%
dell’energia consumata e
del 36% delle emissioni di
CO2, rappresentando la sin-
gola fonte di consumo più
importante. Sempre in Euro-
pa, inoltre, circa il 35% de-
gli edifici ha più di 50 anni
di vita e quasi il 75% di essi
sono considerati inefficienti
dal punto di vista energe-
tico. Ma, a oggi, solo una
percentuale variabile tra lo
0,4 e l,2% degli edifici viene
ogni anno rinnovato.
Se invece il parco edilizio
esistente venisse riqualifi-
cato ciò produrrebbe una
riduzione dei consumi di
energia pari al 5-6%, con
una conseguente diminu-
zione del 5% delle emissio-
ni di CO2. Se realizzati in
un’ottica smart, i vantaggi
della riqualificazione edili-
zia ed energetica sarebbe-
ro anche altri: il valore degli
immobili aumenterebbe dal
2 al 17%; il tasso di occupa-
zione degli spazi crescereb-
be dal 9 al 18%; i contratti
di affitto registrerebbero un
aumento di valore compre-
so tra l’8 e il 35%.
La definizione
di edificio intelligente
Ma esattamente di cosa par-
liamo quando facciamo rife-
rimento agli smart building?
Per capirne di più, prendia-
mo in prestito questa defini-
zione: «Un edificio è smart
quando gli impianti in esso
presenti sono gestiti in ma-
niera intelligente e automa-
tizzata, attraverso l’adozione
di un’infrastruttura di su-
pervisione e controllo degli
impianti stessi, al fine di otti-
mizzare il consumo energe-
tico, il comfort e la sicurezza
degli occupanti, e garanten-
done inoltre l’integrazione
con il sistema elettrico di cui
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N° 46
il building fa parte».
Per la verità, le prime de-
finizioni risalgono al 1880,
epoca in cui un professore
americano inventò il primo
termostato, con l’obiettivo
di regolare il funzionamen-
to di sistemi Hvac (Heat
Ventilation Air conditioning
and Cooling) migliorando il
comfort degli occupanti di
un edificio. Il termine Smart
Building inizia a diffondersi
negli Anni ‘80 quando i pri-
mi computer vennero intro-
dotti nel campo del facility
management. Gli edifici ini-
ziarono a essere automatiz-
zati e nacquero i primi Bms
(Building Management Sy-
stem) per facilitare il monito-
raggio e il controllo degli im-
pianti. Nel 1984 il New York
Times citò per la prima volta
il concetto di Intelligent Bu-
ilding definendolo come: “a
marriage of two technolo-
gies: old-fashioned building
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management and teleco-
munications”. Nel nuovo
millennio, con la diffusione
dei sistemi di data storagee
analytics, inizia a delinearsi
il concetto di smart building
come lo conosciamo oggi.
I fattori chiave
Quattro sono gli elementi
chiave di un edificio smart:
il primo è il Building devices
and solutions, che compren-
de i diversi impianti e le tec-
nologie presenti all’interno
di un edificio che possono
essere gestiti in modo intel-
ligente grazie alla presenza
delle altre componenti costi-
tutive di uno smart building;
poi ci sono le Automation te-
chnologies, di cui fanno par-
te la sensoristica, connessa
agli impianti finalizzata alla
raccolta dei dati, e gli attua-
tori, che impartiscono agli
impianti i comandi elabora-
ti dalle piattaforme di con-
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