INDUSTRY 4.0
che nel nostro Paese non siano fondamen-
tali solo i settori che apparentemente appa-
iono più seduttivi come l’enogastronomia
o il turismo, ma l’industria italiana si impe-
gna, anche, nella ricerca e nella formazio-
ne di figure professionali come ingegneri e
informatici. Se dovessimo parlare in numeri
dovremmo renderci conto che “l’Italia è un
Paese industriale e tecnologico, la seconda
manifattura d’Europa, la settima nel mondo,
l’ottavo esportatore del mondo con 4,5 mi-
lioni di addetti”. Il Made in Italy ha un ruolo
strategico non indifferente, il nostro è una
grande Paese industriale e tecnologico: il
settore manifatturiero italiano vanta un fat-
turato superiore ai 900 miliardi di euro, oltre
425 mila imprese e 4,5 milioni di addetti.
Armando Martin offre una visione a tutto ton-
do dell’industria 4.0 e per spiegare meglio
cosa sia, dedica a questo termine un’ampia
introduzione: si parla di un insieme di cam-
biamenti all’interno di una fabbrica, nuove
tecnologie che sono in grado di aumenta-
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re le performance di impresa, la massima
attenzione verso i consumatori e, infine, si-
gnifica anche sostenibilità. È un movimento,
una modernizzazione del Paese attraverso
la progettazione, la produzione, le infrastrut-
ture ICT e analitiche, la connettività e la logi-
stica che aprono nuove aree e nuovi settori.
Il volume non manca di illustrare i capisaldi
tecnologici dell’industria 4.0 e come essi ab-
biano assoluta necessità di interconnessio-
ne, dispositivi, sensori, persone e il massimo
dialogo tra ogni attore di questo processo.
“Dal 2011 si parla di Industry 4.0 – spiega
l’Autore – con questa etichetta si indica una
strategia industriale hi-tech promossa, in
origine, dal governo della Germania che ha
per obiettivo l’informatizzazione dell’indu-
stria manifatturiera ovvero la diffusione della
fabbrica intelligente caratterizzata da capa-
cità di adattamento, efficienza, ergonomia”.
Ma quali sono tutti quei rami che stanno
nascendo, si stanno sviluppando ed espan-
dendo con la Quarta rivoluzione? Parliamo