City Life Magazine 41 | Page 28

fortemente di efficacia se siamo in luoghi angusti (strade strette, vicino a un palazzo alto, ecc.). Sulla base d queste considerazioni, diverse aziende, come Esri, stanno sviluppando applicazioni che consentono di guidare gli utenti in maniera trasparente tra ambienti outdoor e indoor. In effetti dal punto di vista applicativo non esistono barriere specifiche, è sufficiente avere a disposizione i dati delle planimetrie degli edifici all’interno dei quali ci vogliamo muovere e costruire il network pedonale che collega i diversi ambienti. Tuttavia oggi il navigatore personale che abbiamo sul nostro smartphone ci guida solo fino alla porta di entrata dell‘edificio dove dobbiamo andare e poi ci abbandona. Quali sono le barriere a questo nuovo tipo di applicazione? Le principali barriere sono due. In primo luogo la disponibilità delle mappe degli ambienti e gli strumenti di posizionamento indoor. I diversi player (Google, Here, Tom Tom, ecc.) stanno acquisendo le informazioni relative alle mappe indoor di edifici pubblici e privati, ma le banche dati non sono ancora complete e non esiste un formato standard per questo tipo di informazioni. In secondo luogo, la situazione relativa ai sistemi di posizionamento indoor è ancora più complessa, non esiste uno standard di posizionamento (wifi, bluetooth, rfid, ecc.) e non esiste un protocollo standard del servizio di posizionamento come nel caso del sistema GPS. Di conseguenza tutti i servizi e le applicazioni descritte, ad oggi non possono operare all’interno di edifici o infrastrutture pubbliche. A partire dal 2017 Esri ha realizzato una soluzione denominata ArcGIS Indoors che è stata rilasciata ad Aprile 2019. Essa permette di creare i dati della rete pedonale indoor, aggiornare e gestire