fortemente di efficacia se
siamo in luoghi angusti (strade
strette, vicino a un palazzo
alto, ecc.). Sulla base d queste
considerazioni, diverse aziende,
come Esri, stanno sviluppando
applicazioni che consentono
di guidare gli utenti in maniera
trasparente tra ambienti outdoor
e indoor. In effetti dal punto di
vista applicativo non esistono
barriere specifiche, è sufficiente
avere a disposizione i dati delle
planimetrie degli edifici all’interno
dei quali ci vogliamo muovere e
costruire il network pedonale che
collega i diversi ambienti. Tuttavia
oggi il navigatore personale che
abbiamo sul nostro smartphone ci
guida solo fino alla porta di entrata
dell‘edificio dove dobbiamo andare
e poi ci abbandona.
Quali sono le barriere a questo
nuovo tipo di applicazione? Le
principali barriere sono due.
In primo luogo la disponibilità
delle mappe degli ambienti e
gli strumenti di posizionamento
indoor. I diversi player (Google,
Here, Tom Tom, ecc.) stanno
acquisendo le informazioni relative
alle mappe indoor di edifici pubblici
e privati, ma le banche dati non
sono ancora complete e non esiste
un formato standard per questo
tipo di informazioni. In secondo
luogo, la situazione relativa ai
sistemi di posizionamento indoor è
ancora più complessa, non esiste
uno standard di posizionamento
(wifi, bluetooth, rfid, ecc.) e non
esiste un protocollo standard
del servizio di posizionamento
come nel caso del sistema GPS.
Di conseguenza tutti i servizi e
le applicazioni descritte, ad oggi
non possono operare all’interno di
edifici o infrastrutture pubbliche.
A partire dal 2017 Esri ha realizzato
una soluzione denominata ArcGIS
Indoors che è stata rilasciata ad
Aprile 2019. Essa permette di
creare i dati della rete pedonale
indoor, aggiornare e gestire