SMART CITY E SMART LAND
FOSS o proprietaria. In generale, quindi, non
vi sono certezze che l’utilizzo di un software
FOSS garantisca un risultato migliore o più
economico: è sempre necessario effettuare
uno studio comparando diverse soluzioni e
tenendo in considerazione tutti gli aspetti e
in particolare quelli temporali, manutentivi ed
evolutivi.
Su quali leve puntate per un’esatta va-
lutazione dei costi benefici dell’innova-
zione tecnologica? In questo senso ri-
tenete che vi sia sufficiente cultura per
decidere un investimento in innovazio-
ne rispetto al mantenimento di soluzio-
ni che il cliente è “abituato” a utilizzare?
La valutazione dei costi benefici dell’inno-
vazione tecnologica è un argomento molto
spinoso in Italia e in effetti esistono poche
realtà private e pubbliche che siano in gra-
do in effettuare una valutazione oggettiva
e decidere di conseguenza. Tuttavia, la
nostra sensazione è che sia in atto un’in-
versione di tendenza: dalla ricerca di so-
luzioni unicamente sulla base del costo a
una ricerca più consapevole basata sulla
valutazione della qualità della soluzione e
sul relativo ritorno di investimento. Diversi
clienti, soprattutto della PA, ci hanno con-
fessato che l’adozione di piattaforme “cu-
stom” ha generato nel medio e lungo termi-
ne un aumento dei costi e una diminuzione
dell’efficienza. Questo fenomeno è dovuto
principalmente al voler personalizzare le
soluzioni software fino a renderle un vero
e proprio “vestito su misura”, generando
la necessità di continui sviluppi aggiuntivi
che alla lunga rendono antieconomica la
scelta strategica. Questo non avviene, o
avviene in maniera molto limitata, quando
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si usa una piattaforma commerciale, poi-
ché la personalizzazione viene effettuata
attraverso una configurazione ad hoc o
l’uso di un particolare template piuttosto
che attraverso lo sviluppo su misura di
nuovo software. Di conseguenza nel me-
dio e lungo periodo il progetto che adotta
una piattaforma commerciale risulta avere
un maggiore ritorno di investimento.
Quali sono i soggetti che avete sentito
negli ultimi mesi più convinti di dover
affrontare un salto tecnologico; ma so-
prattutto, tra PA, utility o altri segmenti,
chi necessita di questo salto verso l’in-
novazione in maniera più decisa?
Molte aziende italiane stanno realizzando
progetti di trasformazione digitale o stan-
no valutando con noi progetti mirati al mi-
glioramento dei propri processi aziendali. In
particolare, le maggiori società italiane da
diversi anni hanno intrapreso con Esri Italia
e altri player tecnologici nazionali un per-
corso virtuoso di trasformazione che le sta
portando a migliorare progressivamente il
proprio risultato operativo. I soggetti che
a mio avviso sono stati più attivi negli ulti-
mi mesi sono ENEL GP e le società RFI e
Italferr del Gruppo Ferrovie. ENEL GP ad
esempio ha rivoluzionato i propri sistemi
di supporto alle decisioni per efficientare il
processo di scelta dei siti dove costruire le
infrastrutture produttive. Oppure RFI negli
ultimi mesi ha intrapreso un percorso per
rivoluzionare il processo di gestione e di
manutenzione degli Asset. Infine Italferr è
ha realizzato nel corso del 2018 le soluzioni
più innovative in Italia per quanto riguarda
l’integrazione dei sistemi GIS e BIM per l’in-
tero ciclo di vita delle infrastrutture.