City Life Magazine 39 | Page 43

SMART CITY E SMART LAND FOSS o proprietaria. In generale, quindi, non vi sono certezze che l’utilizzo di un software FOSS garantisca un risultato migliore o più economico: è sempre necessario effettuare uno studio comparando diverse soluzioni e tenendo in considerazione tutti gli aspetti e in particolare quelli temporali, manutentivi ed evolutivi. Su quali leve puntate per un’esatta va- lutazione dei costi benefici dell’innova- zione tecnologica? In questo senso ri- tenete che vi sia sufficiente cultura per decidere un investimento in innovazio- ne rispetto al mantenimento di soluzio- ni che il cliente è “abituato” a utilizzare? La valutazione dei costi benefici dell’inno- vazione tecnologica è un argomento molto spinoso in Italia e in effetti esistono poche realtà private e pubbliche che siano in gra- do in effettuare una valutazione oggettiva e decidere di conseguenza. Tuttavia, la nostra sensazione è che sia in atto un’in- versione di tendenza: dalla ricerca di so- luzioni unicamente sulla base del costo a una ricerca più consapevole basata sulla valutazione della qualità della soluzione e sul relativo ritorno di investimento. Diversi clienti, soprattutto della PA, ci hanno con- fessato che l’adozione di piattaforme “cu- stom” ha generato nel medio e lungo termi- ne un aumento dei costi e una diminuzione dell’efficienza. Questo fenomeno è dovuto principalmente al voler personalizzare le soluzioni software fino a renderle un vero e proprio “vestito su misura”, generando la necessità di continui sviluppi aggiuntivi che alla lunga rendono antieconomica la scelta strategica. Questo non avviene, o avviene in maniera molto limitata, quando 43 si usa una piattaforma commerciale, poi- ché la personalizzazione viene effettuata attraverso una configurazione ad hoc o l’uso di un particolare template piuttosto che attraverso lo sviluppo su misura di nuovo software. Di conseguenza nel me- dio e lungo periodo il progetto che adotta una piattaforma commerciale risulta avere un maggiore ritorno di investimento. Quali sono i soggetti che avete sentito negli ultimi mesi più convinti di dover affrontare un salto tecnologico; ma so- prattutto, tra PA, utility o altri segmenti, chi necessita di questo salto verso l’in- novazione in maniera più decisa? Molte aziende italiane stanno realizzando progetti di trasformazione digitale o stan- no valutando con noi progetti mirati al mi- glioramento dei propri processi aziendali. In particolare, le maggiori società italiane da diversi anni hanno intrapreso con Esri Italia e altri player tecnologici nazionali un per- corso virtuoso di trasformazione che le sta portando a migliorare progressivamente il proprio risultato operativo. I soggetti che a mio avviso sono stati più attivi negli ulti- mi mesi sono ENEL GP e le società RFI e Italferr del Gruppo Ferrovie. ENEL GP ad esempio ha rivoluzionato i propri sistemi di supporto alle decisioni per efficientare il processo di scelta dei siti dove costruire le infrastrutture produttive. Oppure RFI negli ultimi mesi ha intrapreso un percorso per rivoluzionare il processo di gestione e di manutenzione degli Asset. Infine Italferr è ha realizzato nel corso del 2018 le soluzioni più innovative in Italia per quanto riguarda l’integrazione dei sistemi GIS e BIM per l’in- tero ciclo di vita delle infrastrutture.