City Life Magazine 38 | Page 61

DIGITAL UTILITY si è ormai resi conto che il problema non è tecnologico e nemmeno normativo, ma semplicemente un ostacolo culturale e di approccio. Fino ad oggi nel mondo idrico l’operatore ha sempre ritenuto più conve- niente pompare una maggiore quantità di acqua nelle reti, piuttosto che preoccupar- si di far tornare i conti prevenendo le perdi- te; purtroppo ancora oggi questo approc- cio ha la meglio”. Senza dubbio il fatto che il ciclo idrico sia diventato un settore regolato dall’Autority con regole e tariffe con tutti i benefici che ne conseguono, ha determinato un gros- so passo avanti, un miglioramento è stato rappresentato di fissare la qualità tecnica del servizio legandola a incentivi sul conte- nimento delle perdite. Ma quale è il punto debole di questo approccio? 61 L’Autority a differenza di ciò che avvie- ne per il settore gas, non ha imposto una modalità per ridurre le perdite, ha usato l’approccio technology independent, dove conta solo il risultato. Per il gas questo ap- proccio è stato totalmente diverso, anche dovuto al fatto che l’attenzione e la sensi- bilità per una perdita in un tubo dell’acqua sono totalmente differenti rispetto a quel- la che può verificarsi in un tubo del gas. Quest’ultima determina un problema di si- curezza e la necessità per il legislatore di rendere obbligatoria la protezione catodica delle reti gas. “Quello che APCE si sta impegnando a diffondere – ha sottolineato Cannizzo – è dimostrare che non si devono fare le cose solo quando sono obbligatorie o conve- nienti, o quando ci sono entrambi le condi-