City Life Magazine 38 | Page 31

SMART CITY E SMART LAND precipitazioni intense, che mostrano trend in progressivo aumento (nel 2100 si stima che potranno essere ben 15 volte più frequenti di oggi). Il prolungato periodo di siccità del 2017 ha colpito due terzi dell’Italia, spingendo undici Regioni verso la dichiarazione dello stato di calamità. È stata registrata una riduzione di acqua disponibile di circa 20 miliardi di m³ pari alla capienza dell’intero lago di Como. All’opposto va ugualmente ricordato che i danni procurati da alluvioni ed eventi mete- reologici estremi hanno causato incalcolabili danni oltre alla perdita di vite umane. Il nostro modello di utilizzo è impostato sull’abbondanza di acqua: un modello inten- sivo di sfruttamento che ci trova vulnerabili, soprattutto al centro-sud Italia. Il Nord Italia può contare sulla quasi totalità del prelievo da acque di falda (90%), mentre il Sud di- pende da un 15% ad un 25% dalle acque accumulate negli invasi. Inoltre, poiché molti degli invasi sono destinati ad usi plurimi, la scarsa piovosità mette in competizione tra 31 loro diversi tipi di domanda, per usi potabili e non potabili. Recuperiamo poca acqua piovana (11%) e ne riutilizziamo ancor meno, così come per le nostre acque grigie; sprechiamo molto dell’acqua prelevata dai corpi idrici (23%); riutilizziamo solo l’1% dell’acqua depurata; nelle nostre città mandiamo l’acqua piovana ai depuratori; investiamo solo un importo di poco più di 30€ pro-capite in infrastrutture idriche (che in alcune gestioni di carattere non industriale possono addirittura ridursi ad un terzo) contro i 100€ della media eu- ropea. Tre gli obiettivi principali emersi durante la presentazione del Patto per l’Acqua. 1. Risparmio Le cifre della dispersione idrica sono impres- sionanti: va perso circa il 41,4% dell’acqua immessa giornalmente nelle reti di distri- buzione a causa dell’insufficienza degli in- terventi manutentivi su infrastrutture. Con- sumiamo in media 220 litri d’acqua per