SMART CITY E SMART LAND
sioni, ideali, contrapposizioni, all’interno di
credenze uniche. Oggi, invece, sono coloro
che governano a dover creare i presupposti
affinché il concetto di comunità si delinei e si
affermi, non è più il singolo che ha il compi-
to di governarla o contemplarne gli interessi.
I confini amministrativi non possono essere
più confini di pensiero e servizi”.
Con questo ambizioso progetto nascono
nuove responsabilità, come ha sottolineato
Alessandro Russo, Presidente Confservi-
zi Cispel Lombardia. “Fin dalla nascita del-
le prime industrie – ha dichiarato – il nostro
Paese si è differenziato dal resto d’Europa,
dal resto del Mondo, grazie ai tanto imita-
ti distretti industriali. Gli imprenditori hanno
sempre deciso di investire nel nostro Paese,
non sulla base del costo del lavoro ma per
la funzionalità delle infrastrutture, portando e
ricevendo valore. Serve visione, coraggio e
un nuovo rapporto tra pubblico e privato. Si
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tratta di intelligenza e coraggio che potreb-
bero dare frutti a medio e lungo termine, con
una visione che si protenda verso un arco
temporale di almeno 20 anni”.
È necessario altresì, trovare risorse econo-
miche attraverso l’unione di comuni, indu-
strie e utility in grado di partecipare a bandi
europei così che i territori possano funge-
re da laboratori e trasformarsi in reali Smart
Land. “Ciò di cui ha bisogno un territorio per
il proprio sviluppo sociale ed economico è
la continuità di servizio”, ha dichiarato Ales-
sandra Bonetti in rappresentanza di A2A
Smart City. “Le criticità maggiori si riscontra-
no per l’assenza di una connessione logica,
si cerca una soluzione tecnologica per ogni
singolo problema. La pubblica amministra-
zione deve creare una mappa complessiva
di tutti i bisogni con il fine di unire tutti i punti
creando le condizioni per reali opportunità
di sviluppo. I territori devono aumentare il