SMART CITY E SMART LAND
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’Italia della vivibilità urbana è princi-
palmente l’Italia che fa, che fa bene
e spende bene le sue risorse, che si
evolve e pianifica le trasformazioni future,
che non s’accontenta dello scenario con-
temporaneo, che in uno o più ambiti produ-
ce ottime performance o raggiunge l’eccel-
lenza.
È questa l’Italia delle città che sta in cima
alla graduatoria di Ecosistema Urbano 2018
di Legambiente: Mantova, Parma, Bolzano,
Trento e Cosenza sono i capoluoghi di pro-
vincia che più di altri si sono distinti grazie alle
loro performance ambientali. È l’Italia dell’A-
rea C e della mobilità condivisa di Milano,
della gestione dei rifiuti di Oristano, Parma,
Trento, Mantova, Treviso e Pordenone, della
tramvia di Firenze, che contiene lo spreco
di acqua come stanno facendo Macerata e
Monza, che investe sul solare come Pado-
va, che teleriscalda seimila studenti delle su-
periori come ha fatto Udine esattamente un
anno fa. O ancora è quella parte di Paese
che amplia gli spazi a disposizione dei pedo-
ni come ha fatto Firenze, che allarga come
Bergamo la Ztl fino a farla diventare la più
estesa d’Italia o diventa bike friendly come
Ferrara, Reggio Emilia, Bolzano con la sua
Ciclopolitana e Pesaro con la Bicipolitana.
Attenzione a non leggere queste esperienze
come casi isolati, best practice solitarie. Se è
pur vero che persiste, ben salda, l’altra fac-
cia della medaglia (i capoluoghi a tutt’oggi
in allarme ora per smog e congestione, ora
per i rifiuti o l’acqua) è altrettanto evidente
una dinamicità, un cambiamento, uno sfor-
zo di uscire dal passato che ha contaminato
diverse città, che è ben strutturato e che ha
bisogno di essere sostenuto e agevolato.
È questa, in sintesi, la fotografia scattata da