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richiesto per ciascun uso;
• Integrare la componente idrica nella pia-
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nificazione a lungo termine delle città euro-
pee focalizzata sulla resilienza.
L’innovazione tecnologica e le diverse Italie
L’innovazione tecnologica potrebbe dare la
spinta necessaria a trasformare la crisi in
opportunità ma dovrebbe essere realmente
funzionale alla soluzione di problemi pratici,
all’ottimizzazione delle procedure, alla scel-
ta di strategie operative per raggiungere un
determinato obiettivo. In sostanza dovrebbe
essere inserita in un contesto di piena con-
sapevolezza del valore dell’acqua e delle
problematiche legate ad essa. Dal mondo e
dall’Europa ci dicono di muoverci in questa
direzione, di pianificare e programmare in-
terventi strategici sull’infrastruttura idrica in
un’ottica di risparmio della risorsa, di riuso e
di resilienza. I consigli, le indicazioni le linee
strategiche non mancano.
Come il sistema dell’acqua del nostro Paese
sarà in grado di seguire queste sfide e af-
frontare i nodi critici che lo caratterizzano re-
sta la grande questione da risolvere; e se da
un lato esempi virtuosi fanno capire che la
sfida si potrebbe vincere, i numeri d’insieme
fanno temere per un futuro sempre più dif-
ficile. Di certo, come per altri aspetti si esa-
spereranno gli squilibri tra territori in grado
di vincere le sfide e territori che sempre più
perderanno terreno. Troppe Italie diverse.
NOTE
1 - ISTAT, Censimento delle acque per uso civile, 2015.
2 - AEEGSI/ ARERA, Memoria per l’audizione presso l’VIII Commissione Ambiente,
territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati (13 settembre 2017), Sesta relazione ai
sensi dell’art.172 co. 3 bis del D.Lgs. 152/2006 (21 dicembre 2017).
3 - Eurostat, 2016.
4 - Il dato non comprende le regioni Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige.
5 - Acquastat, database della FAO