DIGITAL UTILITY
cioè il raggruppamento delle competenze
sotto un unico responsabile politico/ammini-
strativo, mentre si spacchettano le compe-
tenze ministero per ministero (ben 5: MISE,
MIT, MATTM, MEF, MISA) senza peraltro do-
tarli di risorse adeguate ai compiti assegnati.
Al contempo non si approfitta di altre rile-
vanti competenze tecniche presenti nell’or-
dinamento istituzionale del Paese, come le
Autorità indipendenti ex lege 491/96. Tra i
compiti di tali organismi la regolazione della
qualità tecnica dei servizi forniti dai vari ope-
ratori in condizione di monopolio tecnico,
come nel caso delle reti di distribuzione dei
vari servizi e commodity.
Come già accennato, manca nello schema
di decreto l’approccio alla difesa e alla rea-
zione, per cui è ben definito cosa fa il CSIRT-
IT (anche derivando le funzioni dalla NIS),
ma poi non è chiaro chi dovrebbe e come
reagire. Infine non c’è nessuna valutazione
rispetto alla ricerca e allo sviluppo di tec-
nologia nazionale a protezione delle nostre
reti. Ciò nonostante alcuni ordini del giorno,
approvati dalla Camera dei Deputati con la
Legge di Delegazione Europea, prevedeva-
no, nell’attuazione della Direttiva NIS, una
serie d’impegni tra cui:
- valutare l’opportunità di prevedere attra-
verso ulteriori iniziative normative la costi-
tuzione dell’Agenzia in seno alla Presiden-
za del Consiglio, al fine dell’inquadramento
istituzionalmente autonomo, con potere
regolamentare e di definizione di direttive,
finalizzato alla migliore armonizzazione del-
le esigenze della Presidenza del Consiglio,
dei dicasteri dell’Interno, della Difesa e dello
Sviluppo; tale agenzia dovrà accorpare gli
attuali CERT esistenti, al fine di armonizzare
al meglio il lavoro operativo;
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