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CITY LIFE MAGAZINE N.33
sul territorio. Attualmente siamo in una fase
in cui vi sono attività più evolute, per esem-
pio quelle relative alla video sorveglianza,
il cui utilizzo è ormai diffuso in ogni comu-
ne. È chiaro che occorrerà poi porre molta
attenzione alla corretta gestione di questi
strumenti; nel caso citato posso riempire il
comune di videocamere, ma senza una cor-
retta gestione dell’enorme quantità di im-
magini prodotte diventa tutto difficile se non
inutile. Altri utilizzi tipo l’illuminazione adatti-
va, ovvero l’innalzamento o l’abbassamento
del livello di luce a seconda delle condizio-
ni di traffico e di luminosità naturale sono in
fase di sperimentazione, direi quasi giunta a
maturazione. La mobilità elettrica alimentata
dal palo è invece, in base alla mia esperien-
za, ancora in fase di sperimentazione.
Si parla diffusamente di raccolta dati e
di data management per arrivare a scel-
te anche di taglio strategico. Da questo
punto di vista un affiancamento ai co-
muni è già possibile o i tempi non sono
ancora maturi per parlare di big data ai
vostri interlocutori pubblici?
Ci troviamo a metà del percorso, nel senso
che oggi siamo in grado di raccogliere una
quantità enorme di dati ma quello che an-
cora manca è la capacità di aggregazione
di questi dati che dovrebbero essere finaliz-
zati a supportare e orientare le decisioni del-
le pubbliche amministrazioni. Il nostro ruolo
deve essere quello di consulenti in grado di
dare un indirizzo partendo da una base cer-
ta di dati che supportino le decisioni finali.
Il fatto che oggi vi siano più piattafor-
me per il monitoraggio di una serie di
servizi e che a volte queste piattaforme