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esposti siano largamente condivisi. Siamo
altrettanto convinti che la complessità risieda
negli strumenti attuativi e di policy da mettere
in campo.
Per queste ragioni, riteniamo che la Strategia
energetica nazionale non possa essere
esclusivamente il risultato del lavoro dei due
ministeri che ne hanno guidato l’elaborazione,
ma deve avere l’ambizione di coinvolgere,
in piena trasparenza di processo, tutti gli
organi istituzionali competenti, le imprese, gli
esperti e i cittadini. In quest’ottica, già in fase
preliminare sono state consultate le Regioni
e svolte due audizioni parlamentari per
condividere l’inquadramento della struttura e
le tematiche di consultazione.
Molte delle misure proposte, se condivise al
termine della consultazione, comporteranno
un ruolo centrale delle Autorità di regolazione
e controllo del settore energetico e della
tutela della concorrenza, che nell’ambito delle
prerogative di indipendenza assegnate loro
dalla legge dovranno svolgere anche compiti
di raccordo a livello sovranazionale.
Gli organismi pubblici operanti sull’energia
(Enea, Rse, Gse, Gme, Au, Ispra) e le società
concessionarie del servizio di trasporto
di elettricità e gas (Terna e Snam) hanno
fornito un importante contributo legato
alle loro competenze e al ruolo ricoperto.
Inoltre, sono stati organizzati workshop con
esperti internazionali del settore energetico
e ascoltate le maggiori associazioni di
categoria. A tutti i soggetti a vario titolo
coinvolti va il nostro ringraziamento per
i contributi, gli spunti e anche le critiche
fornite.
Con lo stesso spirito di dialogo sottoponiamo
alla discussione pubblica le proposte
elaborate dai nostri due ministeri, con
lo scopo di pervenire a un quadro il più
possibile condiviso, che costituisca la base
per il piano energia e clima che impegnerà il
nostro Paese, al pari degli altri Paesi europei,
a definire il contributo e le misure che
intendiamo porre in campo per l’attuazione
del Clean energy package.