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14 CITY LIFE MAGAZINE N.26 buona attenzione ai temi della cyber security”. Se da un lato è ormai evidente che oggi gli attaccanti hanno industrializzato e automatizzato i loro strumenti e agiscono su larga scala, è altrettanto certo che il crescente impiego di soluzioni digitali porta a una crescita del volume di elementi complessivamente esposti al rischio di attacchi molto più rapida dello sviluppo della capacità di proteggerli. Si sta insomma evidenziando una crescente asimmetria economica tra attaccanti e difensori: per ogni dollaro investito dagli attaccanti nello sviluppo di nuovo malware, il costo sopportato dai difensori è di milioni di dollari. Tutto ciò rende necessario cambiare le strategie difensive e diventare consapevoli del fatto che la vera questione non è più se, ma quando si subirà un attacco informatico e soprattutto quali saranno gli impatti conseguenti. Si pone dunque la necessità di mantenere un’attenzione sempre elevata e di seguire alcune regole di base, senza confondere la compliance alle normative con l’effettiva security. “Un’analisi dei più recenti e spesso clamorosi episodi di cybercrime – sostiene Andrea Zapparoli Manzoni, del direttivo di Clusit e coautore del Rapporto 2016, – evidenziano infatti che tra le principali cause o facilitatori di incidenti informatici vi sono la non conoscenza delle minacce e l’errore umano. In particolare, i fatti dimostrano che oggi non esistono più bersagli poco interessanti: a prescindere dai dati o dai sistemi gestiti, chiunque può diventare obiettivo o un involontario ponte per colpire altri soggetti, con ripercussioni in termini operativi, d’immagine e spesso anche legali. È dunque necessario applicare un