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CITY LIFE MAGAZINE N.22
installati in prossimità delle varie postazioni
di controllo e misura e in corrispondenza
dei mezzi e dei dispositivi che devono
venire monitorati. Se si vuole monitorare lo
stato dell’aria è chiaro che devono essere
selezionati sensori in grado di rilevare
le polveri sottili, se si vuole controllare il
traffico è necessario disporre sensori che
rilevano il numero di veicoli in passaggio
in certe specifiche aree, se si vuole
controllare il livello di illuminazione delle
strade è necessario disporre di sensori
di luminosità e così via. Chiaramente i
sensori sono solo l’elemento di partenza,
quelli che permettono di rilevare lo stato
delle grandezze in esame; poi sarà
compito dei concentratori e dei controllori
elaborare le informazioni (Big Data) e
suggerire azioni e decisioni. Tornando
però alla rete di sensori. Le problematiche
di base riguardano le caratteristiche
intrinseche di ciascuno di essi, la tipologia
di alimentazione e soprattutto la modalità
di interconnessione e i relativi protocolli di
comunicazione. La difficoltà nella scelta
sta quindi nella varietà dei dispositivi
disponibili soprattutto in un’ottica
di un sistema in continuo sviluppo e
ampliamento.
Barcellona tramite l’Istituto Municipale di
Informatica (IMI) ha avviato dal 2012 un
progetto con la finalità di diventare una
città di riferimento tra le Smart Cities. Per
questo è stata progettata una piattaforma
di sensori e attuatori in grado di essere
adottata da qualsiasi città che voglia
realizzare una struttura aperta e una facile
interoperabilità. Questa piattaforma è
stata chiamata “Sentilo” che in Esperanto
significa “sensore” ed è stata sviluppata
interamente con software open source in
modo da poter garantire l’interconnessione
con qualsiasi dispositivo si voglia
installare.
Al momento a Barcellona sono stati
collegati 40.000 contenitori della
spazzatura, 80.000 parcheggi pubblici,
2000 palazzi amministrativi, 150.000