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start-up con il progetto OrtiAlti (premiato a
Expo2015 nel concorso “We-Women for
Expo per i progetti innovativi”). Ora le due
architetto stanno lavorando a un intervento
sulla copertura delle fonderie Ozanam,
un’ex fabbrica oggi di proprietà del comune
di Torino. Si tratta di 300 metri quadrati di
copertura pensile destinati a orto e capaci
di produrre frutta e verdura per l’attività di
ristorazione, già funzionante al piano terra.
I benefici dei tetti verdi
I vantaggi di un tetto verde pensile sono
noti. Anni fa, come hanno insegnato le
esperienze inglesi e svizzere, coprire di
terra un superficie orizzontale di un edificio
serviva a migliorare il confort energetico
e le condizioni termoigrometriche degli
alloggi sottostanti. Poi, in alcune realtà
(Londra, ad esempio), riportare la natura
sopra i tetti della città aveva lo scopo di
mantenere e sviluppare la biodiversità
che si andava via via perdendo nelle zone
antropizzate della città. Più recentemente,
i tetti verdi hanno preso piede perché
rappresentano una delle forme attraverso
le quali è possibile contrastare le isole di
calore urbano, fenomeno che dipende
dalle attività antropiche, ma soprattutto
dal calore immagazzinato dalle superfici
urbane durante il giorno e poi rilasciato
gradualmente durante la notte. Il green roof
svolge una positiva funzione nei confronti
dei cambiamenti climatici, in particolare per
quanto riguarda la possibilità di trattenere
l’acqua piovana e di rilasciarla poco alla
volta, evitando così di incrementare gli
eccessi d’acqua e i relativi allagamenti. I
tetti verdi inoltre hanno un importante ruolo
per quanto riguarda la fissazione della CO2
e, infine, hanno la capacità di trattenere
i solidi inquinanti (particolato) e gassosi
(ossidi di azoto e di zolfo).
Milano Porta Nuova: un esempio di verde pensile