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CITY LIFE MAGAZINE N.20
Copenaghen:
un quartiere a prova
di cambiamenti climatici
Con il termine resilienza si fa
riferimento alla capacità di
una comunità (o un sistema
ecologico) di ritornare al
suo stato iniziale, dopo
essere stata sottoposta a
una perturbazione (causata
sia da eventi naturali, sia da
attività antropiche) che l’ha
allontanata da quello stato
(Enciclopedia Treccani).
Le prove scientifiche a
sostegno della tesi che il
cambiamento climatico è già
in atto non mancano, così
come le dimostrazioni che
la causa della maggior parte
del riscaldamento globale
riscontrato negli ultimi 50
anni sia da ricercarsi nelle
attività umane.
Per questo motivo
sostenibilità ambientale e
cambiamenti climatici sono
tra gli argomenti che vedono
maggiormente impegnati
scienziati e teorici di tutto il
Mondo, affrontati soprattutto
nell’ottica di ridurre la
vulnerabilità del pianeta
di fronte al cambiamento
climatico.
In questo, la città di
Copenaghen ha scelto di
occupare una posizione
di concretezza senza
precedenti. Dopo il
nubifragio che nel 2011, in
meno di tre ore, ha messo in
ginocchio una delle capitali
più efficienti al mondo,
causando danni per oltre un
miliardo di dollari la capitale
danese ha deciso di fare
qualcosa per scongiurare
l’ipotesi che la storia si
ripeta. Dando voce ai timori
degli oltre 550.000 abitanti, il
project manager del Climate
adaptation della città di
Copenhagen, PeterJeppe
Tolstrup, ha subito reso noto
che non sarebbero rimasti
a guardare, divulgando la
notizia che già era stata
disegnata una mappa dei
rischi da alluvione stimati per
i prossimi 100 anni. Sempre
seguendo i tre principi guida
di: minimizzare, avvertire e
prevenire, hanno suddiviso
la città in sette distretti, per
ciascuno dei quali è stato
predisposto uno specifico
piano di intervento.
Un esempio? L’idea di dare
vita a un intero quartiere
a prova di cambiamenti
climatici repentini è arrivata
da Flemming Rafn Thomsen
e Ole Schrøder, dello studio
di architettura Tredje Natur,
che hanno ridisegnato
l’intera zona di San Kjeld,
per prepararla ad affrontare
senza subire danni un
eventuale inondazione.
Gran parte dell’asfalto dalle
piazze è stato tolto a partire
dal dicembre 2015 e al suo
posto è stato approntato
un tappeto erboso ad
andamento collinare, atto
a garantire la filtrazione
delle acque. Nuovi sistemi
per il raccoglimento delle
stesse sono stati studiati
per far defluire milioni di litri
d’acqua direttamente verso il
porto, senza sovraccaricare
il sistema fognario. È nato
proprio in quest’ottica il
Climate Adaptation Plan, un
ambizioso progetto che vede
ancora in corso d’opera
molti degli interventi in
agenda, per cui Copenaghen
si è aggiudicata il titolo di
prima città clima resiliente al
Mondo. È la natura, dunque,
a rendere la città resiliente
e la capitale danese ha
dimostrato di credere
fermamente nella propria
forza, come dimostra la
trasformazione del 20 per
cento del tessuto urbano in
aree verdi.