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CITY LIFE MAGAZINE N.20
nel 2000, lo storico economista francese Jean
Jacques Rosa ci offre una chiave interpretativa
assai interessante di un fenomeno che ha tutta
l’apparenza della ciclicità. Egli sostiene che le
forme organizzative che l’umanità si da, sia in
ambito economico che politico, continuano a
oscillare tra modelli in cui domina la gerarchia,
fortemente centralizzati, e modelli in cui domina
lo scambio, fortemente decentralizzati.
Esempi della prima forma in ambito economico
sono rappresentati dalle grandi fabbriche
della seconda rivoluzione industriale ove la
verticalizzazione e la ricerca dell’economia
di scala guidavano le scelte. Esempi della
seconda sono rappresentati dal distretto prima
dei cappelli di paglia e poi della maglieria a
Carpi piuttosto che dall’industria dei fucili di
Birmingham a metà dell’ottocento. Cito dalla
traduzione italiana del libro di Rosa: “L’industria
locale delle armi leggere, a quel tempo la più
avanzata al mondo, funzionava nel modo
seguente: 5800 lavoratori erano dediti a questa
attività, la maggior parte di loro viveva in un
piccolo quartiere nei pressi della chiesa di
Santa Maria. Questo gruppo comprendeva
un gran numero di artigiani specializzati in
un settore ben preciso della fabbricazione e
comportava frequenti scambi di pezzi da una
piccola bottega all’altra. (…) Il maestro armiere
– l’imprenditore – possedeva generalmente un
magazzino nel quale stoccava i pezzi acquistati
dai diversi specialisti e li faceva assemblare
dagli artigiani montatori.” Del resto l’industria
dell’automobile odierna assomiglia molto
alla Birmingham di metà ottocento, solo che
al posto del quartiere di Santa Maria vi è il
mondo intero. Ma qual è la forza dominante
che spinge il pendolo ora verso l’una ora verso
l’altra forma organizzativa? Rosa sostiene che
ciò che conta è il rapporto tra quantità e costo
dell’informazione e quantità dei beni prodotti
dall’economia. Ogni mutamento tecnologico
che aumenta tale rapporto porta verso strutture
decentralizzate. E non vi è dubbio che in questo
momento siamo in una fase in cui questo
rapporto è crescente, spinto dai Big Data,
dall’Internet of Things, dai Social Network, dalle
piattaforme di comunicazione e di co-working.