58
CITY LIFE MAGAZINE N.20
“New technologies are enabling workplace innovations such as remote working,
co-working spaces and teleconferencing. Organizations are likely to have an
ever-smaller pool of core full-time employees for fixed functions, backed up by
colleagues in other countries and external consultants and contractors for specific projects.”
Tratto da “The Future of Jobs. Employment, Skills and Workforce Strategy for
the Fourth Industrial Revolution”
autonomo tradizionale, artigiani e commercianti,
non è in crescita, è il lavoro professionale
che contribuisce all’aumento dei lavoratori
autonomi. L’Italia ha sempre avuto un’elevata
percentuale di lavoro autonomo tradizionale,
che ci avvicinava a paesi del sud del mondo.
La crescita del lavoro autonomo professionale
invece è in linea con quanto accade nei paesi
più avanzati, questo è un trend del nuovo
lavoro. (…) Alla base c’è la diffusione dei
processi di esternalizzazione dei servizi al di
fuori delle strutture interne all’impresa e alle
pubbliche amministrazioni. In Italia questo
processo, comune a tutti gli altri paesi avanzati,
è stato più accentuato perché ci si è accorti che
rivolgendosi all’esterno si riesce a pagare molto
di meno per gli stessi servizi e spesso avere
competenze più elevate”.
Il fenomeno non è certo limitato al nostro
Paese. Durante la recessione del 2008-2009
il numero degli occupati nel Regno Unito è
rimasto relativamente stabile e ha raggiunto
oggi livelli ben superiori al periodo pre-crisi.
Buona parte della crescita è dovuta al lavoro
autonomo che ha raggiunto nel 2014 il
picco di 4,5 milioni di unità. Questa crescita
probabilmente riflette cambiamenti temporanei
e permanenti dell’economia accompagnati da
scelte politiche sulla tassazione e sul welfare.
(vedi BOX 2)
Nel suo libro “Le second XX siècle. Déclin des
hiérarchies et avenir des Nations”, pubblicato