ARTICOLI
periferici contengono, per cercare di migliorarne
la qualità di vita dei residenti, ma senza mettere
in campo grandi finanziamenti, grandi progetti
o grandi idee, nonostante il problema sia
rilevante. Vogliamo puntare al miglioramento
lavorando dall’interno, e non calando imponenti
progetti istituzionali, la nostra idea è quella di
fare piccoli progetti con piccoli finanziamenti.
Nel 2104 il gruppo G124 si è occupato delle
città di Catania, Roma e Torino, un anno di
prova e di rodaggio, con il 2015 si è cercato di
dare un taglio più operativo e concreto all’intero
progetto.
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I nostri centri storici sono “bloccati” dalla
Storia, le nostre periferie dall’incuria.
Secondo Lei com’è possibile uscire da
questa situazione? Lavorare sulle seconde
per migliorare anche i primi?
Nel 2105 insieme a Matteo Ermentini sono stato
nominato tutor su Milano, abbiamo selezionato
quattro giovani architetti per occuparci della
periferia della metropoli lombarda. Abbiamo
ritenuto doveroso dedicarci a Milano, dopo
aver valutato Brescia, Bologna, Reggio Emilia,
la scelta è caduta sulla città dell’Expo, perché
tenevamo a ribadire che Milano non è solo