City Life Magazine 20 | Page 25

ARTICOLI 25 presenta lo Human Technopole, un centro di ricerca e tecnologia applicata dedicato all’alimentazione, alle neuroscienze, alla salute e l’invecchiamento, alla biologia dei sistemi e alla ricerca clinica e l’assistenza sanitaria. Un centro di livello internazionale, simile a quanto esiste già a Silicon Valley, nella Boston Area e nella vicina Berlino, capace di integrare la ricerca e le tecnologie mediche, in cui sarà centrale il tema umano. L’obiettivo è far sì che l’Italia diventi un paese leader nell’ambito delle tecnologie umane e della long life a livello mondiale. Il Tecnopolo sarà organizzato in sette centri: Medical Genomics, Neurogenomics, Agri-Food and Nutrition Genomics, Data Science, Computational Life Sciences, Analysis, Decision and Society, Nano Science and Technology e tre facilities condivise: Central Genomics, Imaging, Data Storage and High Performance Computing. Nel futuro Tecnopolo milanese si studierà il DNA umano (circa sette mila screening all’anno) per osservare i meccanismi di tumori, patologie auto-immuni e malattie neurodegenerative. Il progetto sarà realizzato nell’area Expo e si svilupperà su una piccola porzione del sito (30 mila metri quadrati contro il milione e centomila del sito espositivo) e prevede un’infrastruttura centrale di laboratori che ospiterà a regime circa 1.500 fra ricercatori, tecnici e amministrativi. Altri laboratori sorgeranno all’interno degli istituti di ricerca partner, sotto forma di outstation. La fase di start-up durerà tre anni, al termine della quale è prevista una prima valutazione da parte di un panel internazionale di esperti. Il governo finanzierà il progetto con 150 milioni di euro all’anno per dieci anni, che si sommano ai 100 milioni circa che l’IIT metterebbe a disposizione. Lo studio si spinge a stimare anche i costi di gestione del centro: circa 150 milioni l’anno (una buona metà per il personale, il 15-20 per le infrastrutture e il 20-30 per la ricerca e sviluppo).