OltrEXPO 2015
75
Nei sei mesi di apertura di Expo sono stati consumati 47
GWh di energia elettrica (contro i 105 stimati nello studio di
impatto ambientale iniziale): il 100% proveniente da fonti di
energia rinnovabile, certificate all’origine. Di grande importanza
si è poi dimostrato il progetto “Smartainability” del gruppo
Rse (Ricerca sistema energetico) di valutazione del livello
di sostenibilità delle tecnologie innovative implementate dai
partner presenti sul sito espositivo: rispetto a un approccio di
tipo tradizionale, Expo stima che vi sia stato un risparmio di 90
MWh di energia primaria da fonte fossile, 21 mila tonnellate di
CO2, 36 tonnellate di ossidi di azoto, 62 di anidride solforosa,
oltre 5 mila kg di particolato, di cui 4 mila di tipo fine e, infine,
di 6 milioni di euro grazie ai minori costi dei materiali e della loro
manutenzione.
Per quanto riguarda l’uso sostenibile delle risorse idriche, Expo
ci tiene ad affermare l’approccio integrato avuto: le acque
del canale perimetrale e della falda sono state utilizzate per
gli impianti di raffreddamento e per l’irrigazione; nei bagni e
nelle cucine sono stati impiegati i riduttori di flusso che hanno
permesso un minor consumo del 50% dei risparmi d’acqua
rispetto agli impianti tradizionali. Apprezzate sono state pure le
case dell’acqua per la distribuzione dell’acqua potabile: dalle
30 casette installate nel sito sono stati erogati 9 milioni e mezzo
di litri, mentre meno di impatto, ma ugualmente importante,
è stato il contributo delle 11 vasche di fitodepurazione per la
depurazione delle acque superficiali di prima pioggia.
Altro aspetto monitorato per quanto concerne la sostenibilità
ha riguardato la mobilità delle persone: per raggiungere il
sito, 10 milioni di visitatori hanno utilizzato Trenitalia,