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CITY LIFE MAGAZINE N.19
pubblicamente (l’inaugurazione avverrà il
prossimo marzo), prevede la realizzazione
di spazi per lavorare in piccoli o grandi
gruppi all’interno di un luogo che funzioni
da incubatore, laboratorio, banco di prova
e acceleratore per imprese, associazioni,
investitori di venture capital e early adopter
(utilizzatori precoci di nuovi prodotti e
servizi; nda), progettisti e ricercatori.
A Bologna, invece, all’interno dell’Opificio
Golinelli – il cui progetto è stato tra i
vincitori del premio di Urbanpromo per la
categoria “Qualità delle infrastrutture e degli
spazi pubblici” –, la Fondazione omonima,
in soli due anni ha realizzato la cittadella
della conoscenza e della cultura: un
laboratorio sperimentale didattico di 9 mila
mq., tra i più grandi laboratori sperimentali
a fini didattici nel campo delle scienze e
della tecnologia in Italia. L’investimento, del
valore di 12 milioni di euro, è stato curato
da diverserighestudio e ha recuperato un
ex stabilimento industriale abbandonato,
configurandosi come un intervento di
rigenerazione e riqualificazione urbana. Sei
i programmi didattici: scuola delle idee,
scienze in pratica, giardino delle imprese,
educare a educare, scienza in piazza, arte,
scienza e conoscenza. Significative infine le
ambizioni e le suggestioni offerte dal Parco
dell’Innovazione alle ex Officine Meccaniche
di Reggio Emilia, destinato a ospitare
il nuovo polo europeo per la ricerca e lo
sviluppo (il progetto porta la firma degli
architetti Andrea Oliva e dello Studio
Leaa di Luca Emanueli di Reggio Emilia).
Il Parco si propone come piattaforma
logistica, tecnologica e di servizi in grado di
potenziare la collaborazione tra le imprese
e la ricerca industriale. La trasformazione
ha come punti di partenza il Centro
internazionale Loris Malaguzzi (laboratorio
di ricerca del sistema educativo reggiano,
aperto nel 2011) e il Tecnopolo (aperto nel
2013) e si sviluppa su tre assi principali: la
riqualificazione di piazzale Europa (centro
fisico e display comunicativo del Parco
innovazione), la riapertura del braccio
storico di viale Ramazzini (che migliorerà
l’accessibilità dell’area) e la riqualificazione
dei capannoni 17 e 18 quali sedi di società,
laboratori di ricerca e imprese innovative.
L’intervento è finanziato dal ministero delle
Infrastrutture e Trasporti, dalla regione
Emilia-Romagna e da soggetti privati,
ed è promosso dalla Stu Reggiane spa,
partecipata dal comune di Reggio Emilia e
da Iren Rinnovabili. I lavori verranno ultimati
alla fine del 2017.
A Rovereto i nove ettari della Manifattura Tabacchi
saranno destinati a ospitare, su una superficie di 70
mila mq., un cluster composto da start-up di imprese,
centri di ricerca, strutture di formazione, investitori e
reti di consulenti che opereranno nei settori dell’edilizia
ecosostenibile, delle energie rinnovabili e delle tecnologie
ambientali (Kengo Kuma & Associates)