CITY LIFE MAGAZINE
Palazzo Italia sarà uno dei pochi edifici destinati a
rimanere in piedi.
Non è invece ancora definito il destino di Expo
Centre.
le spese che la società proprietaria delle aree ha sostenuto
per mettere in sicurezza il sito e 80 milioni per sostenere
– ed è questa la novità annunciata a primi di ottobre da
Matteo Renzi in visita a Milano – la creazione di un centro di
ricerca e tecnologia applicata dedicato all’alimentazione, alle
neuroscienze, alla salute e l’invecchiamento, alla biologia dei
sistemi e alla ricerca clinica e l’assistenza sanitaria. Si tratta
dello Human technopole, un centro di livello internazionale
capace di integrare la ricerca e le tecnologie mediche. Sempre
nel recente decreto governativo, si parla anche di altri 60 milioni
per il subentro del governo nella società Arexpo in sostituzione
della Città metropolitana.
Ma il progetto annunciato dal premier, com’è noto, non è
l’unico progetto in campo. É del febbraio scorso, infatti, la
proposta che il rettore dell’università Statale di Milano, Gian
Luca Vago, ha presentato pubblicamente: trasferire la sede di
alcune facoltà scientifiche – Fisica, Agraria, Chimica, Scienze
e Informatica – oggi ospitate negli spazi angusti di Città
studi, la cittadella universitaria della zona nord est di Milano,
nel sito di Milano-Rho, per creare un campus universitario
di livello internazionale (400 milioni di investimento, 200 mila
metri quadrati di superficie, 18 mila tra studenti, docenti
e ricercatori ospitati). Dopo la proposta di Vago, ha preso
nuovamente corpo un’idea che Gianfelice Rocca, presidente
di Assolombarda, aveva presentato qualche mese prima:
creare, sulle aree di Expo, una Silicon Valley italiana, un luogo
di innovazione, di tecnologie d’avanguardia, un centro di
attrazione internazionale, una smart city capace di attirare
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