City Life Magazine 15 | Page 24

24 CITY LIFE MAGAZINE N.15 prestazioni nei test cognitivi. L’esperimento, condotto dalla dottoressa Melinda Potenza del dipartimento di epidemiologia e salute ambientale, ha coinvolto 680 persone di età compresa tra i 51 e i 97 anni, dimostrando come i punteggi ai test cognitivi di coloro che hanno vissuto in aree inquinate fossero più bassi di quelli di coloro che erano stati esposti a livelli più bassi di inquinamento nel corso della propria vita. La ragione? La dottoressa Potenza ha individuato la causa di questo gap nell’ infiammazione e nello stress ossidativo a livello cerebrale che derivano dall’esposizione a lungo termine alla miscela di gas e particelle che costituiscono l’inquinamento atmosferico, influendo così sul corretto svolgimento dei processi cognitivi. Dall’esperimento è emerso inoltre che laddove il livello di ossido di carbonio risulti doppio in una zona rispetto ad un’altra, l’effetto sulle funzioni cognitive equivale all’invecchiamento di quasi due anni. Risultato che trova conferma nei dati emersi dallo studio condotto dagli esperti del Rush University Medical Center di Chicago e pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine. Jennifer Weuve, che ha coordinato l’esperimento, sottoponendo 20 mila donne (coetanee, ma provenienti da zone caratterizzate da diversi livelli di inquinamento) a test cognitivi, ha rivelato che una donna che vive in un’area urbana molto inquinata ha l’elasticità mentale di una donna di 1-2 anni più vecchia residente in una zona non inquinata. Un secondo esperimento, questa volta condotto sugli animali dai ricercatori della Ohio State University di Columbus ha rivelato che anche le polveri sottili presenti nell’aria concorrono a causare problemi di apprendimento e di memoria. La dottoressa Laura Fonken, del programma di neuroscienze comportamentali, ha osservato una significativa diminuzione nella crescita dei neuroni dell’ ippocampo, la parte del cervello responsabile della memoria e dell’apprendimento, causato da un aumento dei livelli di molecole infiammatorie nel cervello dei topi sottoposti ad aria inquinata per 10 mesi. I segni di compromissione nell’ apprendimento e nella capacità di memoria, per contro, non sono stati riscontrati nei roditori appartenenti al gruppo di controllo che avevano respirato aria filtrata. Un esempio delle possibili conseguenze? I roditori che avevano respirato gas inquinanti, posti in un labirinto che avevano precedentemente visto, dimostravano di avere maggiori difficoltà a ritrovare la via d’uscita, rispetto a quelli del gruppo di controllo. Il risultato dello studio, pubblicato sul Molecular Psychiatry, ha dimostrato dunque come l’inquinamento da particolato sia alla base di comportamenti ansiosi e depressivi e come le polveri sottili, a lungo termine, apportino cambiamenti nella struttura cerebrale, dando vita a cellule nervose di minore complessità. La tesi che l’esposizione agli inquinanti atmosferici durante la gravidanza causa ritardi nello sviluppo cognitivo del nascituro è stata ampiamente comprovata. Se questo influisca negativamente anche durante la fase dell’infanzia, invece, è l’oggetto dello studio condotto da Jordi Sunyer e dal suo team, al Creal (Center for research in environmental epidemiology) di Barcellona. Lo studio, volto a valutare se l’esposizione dei bambini agli inquinanti atmosferici sia associabile ad una diminuzione della memoria e dell’attenzione, ha coinvolto 2.715 bambini -per un periodo di 12 mesi- di 39 scuole di Barcellona situate in zone caratterizzate da diversi livelli di inquinamento. I dati raccolti non lasciano spazio a dubbi: i bambini che frequentano le scuole situate nelle zone più inquinate hanno mostrato sia una diminuzione significativa di memoria e attenzione, sia un aumento di problemi comportamentali. In altre parole, lo sviluppo cognitivo dei bambini che frequentano le scuole altamente inquinate è risultato inferiore (aumento delle prestazioni in un anno pari al 7,4% ) rispetto a quello dei bambini che studiano in zone meno inquinate (prestazioni aumentate dell’11,5% nello stesso arco di tempo).