TELECONTROLLO
C
i stavamo abituando a parlare di Internet of Things (IoT) ed
ecco spuntare IoE ovvero Internet of Everythings. In effetti
la correzione è accettabile anche se forse un po’ markettara.
Quello che mi piace è la sottolineatura che tutto, ma proprio
tutto potrà (dovrà) venire interconnesso nella società del futuro.
Non ci basta più avere il controllo delle macchine, vogliamo che
siano le macchine a loro volta che si controllino e comandino
vicendevolmente, ma che al contempo ci aiutino a nostra
volta a farlo. Abbiamo bisogno di avere più informazioni per
essere certi di ottimizzare il nostro tempo: di effettuare le scelte
giuste in termini di percorsi; di individuare il negozio dove si
trova l’oggetto che stiamo cercando; di capire quando un
elettrodomestico ha bisogno di essere revisionato; di prenotare
il dentista, il parrucchiere, il campo da tennis, il tagliando
auto... il tutto a portata di click, di connessione internet, di
comunicazione wireless. Un mondo nuovo con esigenze
vecchie che ci accompagnano da sempre. Una società
informatizzata, anzi digitalizzata che sarà sempre più simile a
quella raccontata con maestria da Asimov nel quarantennio
che va dagli anni ’50 fino alla sua morte (1992). Non siamo più
nella fantascienza, perché la scienza ha permesso di sviluppare
tecnologie un tempo solo sognate. Ed eccoci quindi pronti a
un mondo che sarà cosparso di sensori che permetteranno
di monitorare “ogni cosa”. Ma tutto questo quanto cambierà il
nostro modo di agire e di interagire: in poche parole di “vivere”?
Non dobbiamo avere paura della tecnologia, ma almeno per un
attimo fermiamoci per chiederci se tutto questo ci renderà più
felici o solamente... più veloci.
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