CITY LIFE MAGAZINE
C
redo che a tutti capiti di soffermarsi
a guardare il cielo la mattina alzando
le tapparelle. Non sempre lo spettacolo è
entusiasmante soprattutto per chi come
me vive in una città come Milano, però
talvolta anche dalle mie finestre è una
grande emozione guardare lo splendore
del cielo, la bellezza dell’azzurro infinito.
Lo stupore che ci accompagna ogni
mattina per il nuovo giorno che nasce
è quello che ci suggerisce di porre
sempre più cura nei confronti della
nostra madre Terra. È indubbio che la
sensibilità su questo tema sia aumentata
esponenzialmente nell’ultimo decennio e
quello che colpisce è che anche Paesi che
non sono deficitari nell’area energetica
sono oggi in prima fila nella definizione
di una cultura basata sull’efficienza e sul
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risparmio energetico. Certo non tutti sono
attenti, o non lo sono ancora a sufficienza,
ma il processo è iniziato e sono certo che
faremo a breve passi da gigante. Non
ritengo si debba considerare negativo
il fatto che il focus sull’ambiente, sulla
sostenibilità, sulla riduzione di emissioni
di CO2 possa essere anche fonte di nuovo
business. Personalmente sono molto
favorevole alla Green Ecnomy: se non ci
fossero adeguate ragioni economiche
fonti di business, difficilmente potremmo
aspettarci cambiamenti radicali. Viceversa
reali opportunità di generare anche
risultati economici possono accelerare il
processo di miglioramento ambientale.
Mai come in questo caso la massima
di Machiavelli risulta essere valida e
costruttiva: il fine giustifica i mezzi.