City Life Magazine 12 | Page 33

FEATURES sotterraneo della struttura che godrà sia in estate che in inverno di una temperatura costante; sia impiantistici, come il cappotto termico, i tripli vetri per le terrazze, un impianto di riscaldamento radiante a bassa temperatura e infine un impianto di illuminazione con tecnologia LED. Per la realizzazione di questi sistemi tecnologici è stata chiamata la Elpo di Brunico, società Altoatesina che opera da oltre 60 anni nel settore impiantistico ed elettrotecnico. Per questo progetto speciale si è dedicata una particolare attenzione alla sostenibilità, all’alta resa e bassa manutenzione degli impianti installati. Tanto che il percorso espositivo, gli impianti e l’architettura del nuovo 33 Museo di Messner sono figli della sua visione dell’alpinismo, del suo rispetto per le rocce e il paesaggio: “no artificial oxygene, no bolts, no communication”. Il tema della sostenibilità e del basso impatto ambientale è stato affrontato anche in termini architettonici, infatti il museo sarà quasi interamente scavato nella roccia articolandosi su più livelli, con aperture vetrate poste in maniera strategica rispetto al paesaggio circostante, il tutto completato da un’eccezionale terrazza panoramica con una vista a 240°. Questo ha portato i progettisti a definire un’inversione delle gerarchie, infatti all’ultimo piano del museo, e l’unico in superficie, si troverà l’ingresso alla struttura. Da qui e verso il basso si svilupperà poi un sistema di scalinate digradanti che condurrà agli spazi espositivi e alla sala cinematografica da 20 posti, per la quale Elpo realizzerà gli impianti audio e multimediale. Il ribaltamento della disposizione espositiva ha portato a un conseguente approfondito e impegnativo studio, da parte di Elpo, di soluzioni impiantistiche inedite e innovative, una sfida che si sta vincendo confrontandosi con una situazione climatica e ambientale estrema. Altro elemento insolito è la gestione dei tempi, tutti i progettisti e i fornitori hanno dovuto obbligatoriamente seguire i ritmi imposti dall’ambiente, i suoi repentini cambi di cielo e di temperatura, adeguare il programma edilizio al “respiro della montagna”.