FEATURES
sotterraneo della struttura che godrà sia in
estate che in inverno di una temperatura
costante; sia impiantistici, come il cappotto
termico, i tripli vetri per le terrazze, un impianto
di riscaldamento radiante a bassa temperatura
e infine un impianto di illuminazione con
tecnologia LED. Per la realizzazione di questi
sistemi tecnologici è stata chiamata la Elpo
di Brunico, società Altoatesina che opera
da oltre 60 anni nel settore impiantistico ed
elettrotecnico. Per questo progetto speciale
si è dedicata una particolare attenzione alla
sostenibilità, all’alta resa e bassa manutenzione
degli impianti installati. Tanto che il percorso
espositivo, gli impianti e l’architettura del nuovo
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Museo di Messner sono figli della sua visione
dell’alpinismo, del suo rispetto per le rocce e il
paesaggio: “no artificial oxygene, no bolts, no
communication”.
Il tema della sostenibilità e del basso impatto
ambientale è stato affrontato anche in
termini architettonici, infatti il museo sarà
quasi interamente scavato nella roccia
articolandosi su più livelli, con aperture
vetrate poste in maniera strategica rispetto
al paesaggio circostante, il tutto completato
da un’eccezionale terrazza panoramica
con una vista a 240°. Questo ha portato
i progettisti a definire un’inversione delle
gerarchie, infatti all’ultimo piano del museo, e
l’unico in superficie, si troverà l’ingresso alla
struttura. Da qui e verso il basso si svilupperà
poi un sistema di scalinate digradanti che
condurrà agli spazi espositivi e alla sala
cinematografica da 20 posti, per la quale Elpo
realizzerà gli impianti audio e multimediale.
Il ribaltamento della disposizione espositiva
ha portato a un conseguente approfondito
e impegnativo studio, da parte di Elpo, di
soluzioni impiantistiche inedite e innovative,
una sfida che si sta vincendo confrontandosi
con una situazione climatica e ambientale
estrema. Altro elemento insolito è la gestione
dei tempi, tutti i progettisti e i fornitori hanno
dovuto obbligatoriamente seguire i ritmi imposti
dall’ambiente, i suoi repentini cambi di cielo e
di temperatura, adeguare il programma edilizio
al “respiro della montagna”.