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CITY LIFE MAGAZINE N.12
un’occasione straordinaria di lavoro e di
accensione di nuove sinergie tra ricerca,
pubblico e privato, per realizzare nuovi tipi di
fabbricati.
La strategia si rivela particolarmente propizia
e attrattiva in quanto si potrebbe intervenire
sull’intero parco edifici prendendo di petto
le tante anomalie (abusivismo, mancanza di
piani urbanistici, vetustà degli insediamenti
urbani ecc.), per arrivare ad un rinnovamento
epocale sia del parco immobiliare che del
tessuto urbano nel suo complesso, entrambi
vecchi di molti decenni o, addirittura, secoli:
dall’ammodernamento dell’abitazione al
risanamento delle città. E per quanto possa
sembrare una sfida troppo grande, non è
possibile esimersi dal raccoglierla se è vero,
come è vero che l’Italia è il paese delle città e
dei borghi, con ben 8042 Comuni, concentrati
su un territorio poco più grande di metà della
Francia. Il nodo centrale di tutta la riflessione è
che l’edilizia possa rilanciarsi proprio ripartendo
dalla Ricerca e con essa proiettarsi nella sfida
di riconvertire le città e tutti i centri abitati in
chiave smart, assicurando loro sicurezza
antisismica, compatibilità ambientale ed
efficienza energetica.
Purtroppo sul fronte della Ricerca e Sviluppo
la situazione è caratterizzata da luci e ombre,
dove spesso le seconde tendono a essere
superiori, complice anche la crisi. Secondo
l’ultimo rapporto ISTAT su La ricerca e sviluppo
in Italia presentato alla fine del 2013, nel 2011
la spesa per R&S intra-moenia sostenuta da
imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private
non profit e università risulta pari a 19,8 miliardi
di euro. Ma se la spesa R&S intra-muros
registra nell’industria manifatturiera un aumento
del 5,1% rispetto al 2010, superiore di ben
4 punti rispetto alla media, al contrario, nel
settore delle “costruzioni” si registra un calo
dell’attività di R&S del 23,5%!
Nel 2011 il numero dei ricercatori (espresso
in termini di unità equivalenti a tempo pieno)
è pari a 106.151 unità con un incremento del
2,6% sul 2010. L’aumento è più elevato nelle
istituzioni pubbliche (+7,3%) e nelle imprese
(+3,9%). In lieve aumento i ricercatori nelle
università (+0,8%), mentre nelle istituzioni
private non profit si registra un calo del
10,2%. Le stime per il 2013, indicavano
una diminuzione della spesa del 2,1% nelle
istituzioni pubbliche e dello 0,7% nelle imprese.
Su questo quadro di fondo si è provato a
tratteggiare possibili strategie d’azione e
ad enucleare gli elementi di forza da cui
poter ripartire. Il presidente di Bologna
Fiere, Duccio Campagnoli ha evidenziato
la grande attenzione al tema della Ricerca
e dell’Innovazione: “La ripartenza delle
costruzioni passa dalla capacità dell’industria
italiana dell’edilizia di saper utilizzare le grandi
potenzialità della ricerca e dell’innovazione
esistente e disponibile. Esiste un gap rilevante
tra chi studia e chi crea soluzioni e il mercato,
ovvero gli operatori, siano essi progettisti,
imprese o tecnici. È questo gap che il SAIE
vuole contribuire a colmare attraverso quella