CITY LIFE MAGAZINE
L
a crescita continua della popolazione
mondiale comporta implicazioni sociali
di grandissimo impatto; lo possiamo
rilevare dalle tensioni razziali, religiose,
etniche che si stanno accentuando
sempre di più, ma anche dal fabbisogno
alimentare che potrebbe a breve diventare
un’emergenza.
L’attenzione alla produzione di beni, siano
essi di primaria necessità o voluttuari,
ha ottenuto la massima attenzione e
priorità da parte del mondo occidentale
relegando l’agricoltura a una posizione
di secondo piano rispetto a quella
che l’ha caratterizzata nella storia. Il
terreno è diventato economicamente
più interessante per costruirvi abitazioni,
uffici, capannoni, riducendo le aree
a disposizione delle coltivazioni. La
cultura dominante ha portato poi le
nuove generazioni a dimenticarsi della
“terra” sempre “troppo bassa” e quindi
faticosa, a favore di un impiego in
ufficio o in fabbrica. Pur avendo origini
contadine ci siamo dimenticati del
valore dell’agricoltura: visto che ci sono i
supermercati perchè preoccuparci?
La situazione attuale non è scevra da
rischi nè da possibili scenari molto
pericolosi, soprattutto per le società
occidentali tanto protese verso l’industria
e i servizi, da dimenticarsi l’importanza
delle coltivazioni delle derrate alimentari
e dell’allevamento del bestiame. La
produzione agricola mondiale è già oggi
insufficiente e con i tassi di crescita
che hanno le economie e