City Life Magazine 08 | Page 49

FEATURES consapevoli, quali ad esempio quelli Nord Europa. Gran Bretagna, Germania, Danimarca e altri Paesi attribuiscono, infatti, un elevato valore alla carbon footprint. Basti pensare che, nel 2010, in Gran Bretagna 9 famiglie su 10 hanno acquistato prodotti con l’etichettatura di carbonio. Sempre in Gran Bretagna, nello stesso anno, le vendite dei prodotti con etichettatura di carbonio hanno superato i 3 miliardi di dollari. Gli operatori della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) si stanno orientando decisamente verso programmi di sostenibilità che premiano, anche in termini di presenza nelle proprie reti di vendita, i prodotti in possesso di impronta di carbonio calcolata secondo i più rigorosi standard internazionali. In Gran Bretagna, ad esempio, il più grande operatore della GDO applica già a un numero rilevante e crescente di prodotti a marchio proprio (es.: pasta, succo d’arancia, etc.) l’etichettatura di carbonio. Evidentemente, la tendenza dei distributori inglesi, come quella di molti altri grandi o piccoli distributori in Europa e nel mondo, è di inserire proprio l’impronta di carbonio tra gli elementi di qualificazione dei produttori e di selezione dei prodotti da esporre sugli scaffali. L’industria vitivinicola italiana e, in generale, le imprese operanti in tutti i settori dovranno necessariamente fare i conti con il crescente interesse dei consumatori e dei distributori verso l’impronta ambientale. Per rispondere a tale interesse, le filiere produttive dovranno attrezzarsi adeguatamente, promuovendo la diffusione delle conoscenze e l’adozione, in collaborazione con il settore pubblico, di modalità e strumenti appropriati per fare in modo che gli operatori possano comunicare informazioni oggettive, confrontabili e credibili relative alla prestazione ambientale dei propri prodotti. La catena a valore aggiunto offre vantaggi competitivi. Con Next level, Rittal presenta le soluzioni per tutti i settori industriali e per il mondo IT. RiMatrix S – F