CITY LIFE MAGAZINE 6/2013
Lo scorso 6 dicembre, nel corso della
“XII Giornata della Ricerca ANIE”
intitolata “Progettare le Smart City:
fornitori di tecnologie e stakeholder a
confronto per costruire le città del futuro”
si è svolta una Tavola Rotonda che sono
stato chiamato a moderare. E’ stata
l’occasione per mettere a confronto
alcuni rappresentanti dei prinicipali
stakeholder (PA, Università, Imprese,
Banche) su due temi fornamentali: la
Governance e l’Autosostenibilità
dei progetti Smart City. Le positive
esperienze di Genova e Milano, ben
rappresentate dalla professoressa
Paola Girdinio dell’Università di Genova
e dal Dottor Renato Galliano del
Comune di Milano, hanno evidenziato
l’importanza di “fare sistema” in quanto
condizione fondamentale perchè le
idee possano trasformarsi in progetti
concreti. Alla base di tutto però deve
esserci un’efficace comunicazione tra
i vari attori siano essi imprese private
sia pubblica amministrazione. A questo
proposito il direttore generale di Forum
PA, Gianni Dominici, ha confermato la
difficoltà da parte della PA di perseguire
progetti innovativi che, non essendo
proceduralizzati, non possono che
essere il risultato di una “disobbedienza”
e come tale poco perseguibili. L’ing.
Pietro Palella, amministratore delegato
di ST Microelectronics, ha confernato
la disponibilità delle aziende ANIE a
mettere a disposizione tecnologia,
soluzioni e competenza partecipando ai
tavoli di lavoro della PA per facilitare la
reciproca comprensione di esigenze ed
aspettative. Infine la presenza al tavolo
dell’ing. Paola Rusconi del Gruppo Intesa
San Paolo ha evidenziato l’importanza,
ma anche le difficoltà nel coinvolgimento
della finanza nell’avviamento di progetti
futuri. Purtroppo la bancabilità dei
progetti di Smart City non è di facile
definizione e questo accentua la difficoltà
ad ottenere finanziamenti. Non dobbiamo
però dimenticare i finanziamneti messi
a disposizione dalla Comunità Europea
che sono ben superiori a quelli che l’Italia
è riuscita ad utilizzare negli ultimi 6 anni
(47% di quelli disponibili). Sarebbe quindi
un imperdonabile errore non riuscire ad
accedere ai 30 miliardi di Euro assegnati
all’Italia per il periodo 2014-2020. Questo
significa che è quanto mai urgente che
le aziende riescano a inteloquire con la
PA in modo strutturato. Se da una parte
è necessario fare rete fra le imprese per
poter offrire sistemi completi e non solo
elementi di una soluzione, è auspicabile
che la PA assuma la governance di
questi progetti conducendone la regia e
“battendo il tempo” al fine di recuperare
il gap che anno dopo anno si è andato
evidenziando rispetto a molte città
europee.
Detto ciò, non possiamo dimenticare
che nessun progetto di Smart City potrà
veramente decollare se non con il diretto
coinvolgimento dei cittadini che sono i
principali stakeholder, e come tali, devono
essere parte del processo decisionale per
poter realizzare una città, e quindi servizi,
che siano veramente rispondenti alle
aspettative e alle necessità di chi vive il
tessuto urbano tutti i giorni.
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