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CITY LIFE MAGAZINE
L’ oggetto di accordo tra
CNR e ANCI è stato quello
di lanciare un messaggio
forte dal punto di vista
culturale per ridisegnare
un nuovo modo di pensare
e vivere la città che,
come afferma il professor
Profumo, possa essere
amichevole per le persone
e possa generare una
nuova economia di servizi
intelligenti.
Il presidente Nicolais ha
sottolineato come il bando
volesse individuare tre città
tipiche per il Paese al fine
di avere casi pratici su cui
lavorare. “Una città smart
non è solo intelligente ma
anche interoperabile e
capace di interpretare un
passaggio fondamentale
di paradigma”, afferma
Nicolais e in questo il CNR
ha un ruolo non solo di
produzione di conoscenza
ma anche di applicazione
della ricerca con l’idea che
un centro di ricerca debba
avere prima di tutto un ruolo
sociale per il Paese.
Il professor Profumo,
presidente IREN, in
rappresentanza del
presidente ANCI, avrà ruolo
importante dal lato del
tema smart cities all’interno
di ANCI e diventa quindi
interlocutore fondamentale
per lo sviluppo di politiche
per la città. Del resto,
quando era Ministro, era
stato lui a istituire l’Agenda
Urbana e a lanciare il bando
Smart Cities and Smart
Communities.“Le città sono
state sempre pensate come
luogo dove si consuma;
oggi stanno diventando
luoghi di produzione”,
afferma.
Ha ribadito il ruolo della
necessità di una forte
regia nazionale e della
socializzazione delle
esperienze. “Le città hanno
parte hard e soft: bisogna
però mettere in comune
e mettere a disposizione
di tutti le applicazioni,
le soluzioni, anche e
soprattutto dei piccoli”.
Entrambi gli interlocutori
dunque hanno messo in
luce l’esigenza di creare
piattaforme sperimentali da
mettere a disposizione del
paese.
Hanno poi fortemente
rilevato come la
commistione di tre elementi
il territorio, le persone e
la tecnologia porta alla
centralità della liberazione
di dati che non possono
essere solo liberati ma
vanno condivisi e utilizzati in
maniera congiunta.
È stata poi ribadita la
necessità di formare