88
CITY LIFE MAGAZINE
calo invece, la produzione di energia
da fonte nucleare, ora che i governi
sembrano ridurre gli investimenti futuri
in questo tipo di tecnologia. Restano
due grossi problemi all’orizzonte. Il
primo chiama in causa la sostenibilità e
l’impatto che una costante crescita della
domanda energetica avrà sull’ambiente.
Una proiezione stima che le emissioni
di CO2 nell’atmosfera condurranno, a
medio termine, a un aumento di 3.6 °C
delle temperature. Un dato che allontana
la speranza di contenere l’aumento della
temperatura globale entro i 2 °C. A ciò si
aggiunge un altro fattore: il fabbisogno
di acqua per la produzione di energia
tenderà ad aumentare, diventando
sin da ora un elemento cruciale nella
valutazione sulla fattibilità di un progetto
energetico. Si stima che i prelievi di
acqua per la produzione di energia siano
stati pari a 583 miliardi di m3 nel 2010.
Di questi, il consumo di acqua – vale a
dire il volume prelevato ma non restituito
alla sua fonte – ammontava a 66 miliardi
di m3. Lungo l’orizzonte di proiezione,
l’aumento atteso del consumo di acqua
dell’85% riflette la transizione verso una
generazione elettrica a maggior consumo
di acqua e la crescente produzione di
biocarburanti. Il secondo riguarda gli
squilibri fra persone: ancora nel 2012
circa 1,3 miliardi di esseri umani non
hanno accesso all’elettricità e 2,6 miliardi
non utilizzano tecniche moderne e pulite
per cucinare. I due terzi della popolazione
priva di accesso all’energia elettrica si
concentrano in dieci Paesi – quattro nelle
economie asiatiche in via di sviluppo e
sei nell’Africa sub‐Sahariana – mentre
solo tre Paesi – India, Cina e Bangladesh
– contano per oltre la metà delle persone
che ancora non dispongono di tecniche
pulite di cottura del cibo”.
SO