CITY LIFE MAGAZINE
imprenditoriale di questo comparto tecnologico
ha risentito delle evoluzioni del mercato,
disegnando l’attuale panorama che si continua a
caratterizzare e distinguere per la forte presenza
di un livello qualificato di professionalità e
capacità tecniche. A riprova di ciò il continuo
successo del “Forum Telecontrollo Reti di
Pubblica Utilità”, mostra convegno itinerante
che il Gruppo organizza negli anni dispari. La
prossima edizione prevista a Bologna il 6 e 7
novembre 2013 avente per titolo “Competitività
e Sostenibilità: progetti e tecnologie al servizio
delle reti di Pubblica Utilità” si preannuncia
molto interessante e ricca di nuovi spunti. Il
Forum costituisce un’occasione consolidata
per stendere un bilancio su quanto realizzato
nel comparto, coinvolgendo addetti del settore
e utility e invitando queste ultime a divenire
promotrici dello sviluppo del settore. Ma
soprattutto, durante tale evento, si cerca di
guardare avanti tentando di anticipare quelle
che saranno le future esigenze del mercato e
le possibili soluzioni adottabili, considerando la
disponibilità tecnologica attuale e del domani.
Tutto questo sia al fine di evidenziare le
attività di Ricerca e Sviluppo nel settore ma,
soprattutto, nella prospettiva di valutare come
applicare le nuove tecnologie disponibili sul
mercato alle esigenze del gestore di una rete
che usa un sistema di telecontrollo, in un
contesto liberalizzato e competitivo.
Nello scenario attuale le reti di pubblica utilità,
che hanno qualche legame diretto o indiretto
con l’energia, sono controllate da remoto.
Ma i centri di controllo dei sistemi di reti non
svolgono più la sola funzione originaria, bensì
hanno sviluppato ulteriori funzionalità divenute
nevralgiche per la stessa utility.
Oggi ci troviamo di fronte ad un sistema non più
impostato sulla mera acquisizione di dati e sul
controllo, bensì divenuto sistema informativo
a supporto di decisioni non soltanto confinate
alla postazione operativa di esercizio della rete,
ma volte a influenzare altre funzioni aziendali.
Attualmente, dunque, il concetto di fondo
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del telecontrollo è quello di riuscire a fornire
al momento giusto la corretta informazione
a tutte le funzioni aziendali che fanno capo
a quell’asset, ovvero alla rete. Accanto allo
sviluppo funzionale, c’è stato anche quello
dell’architettura. I tre livelli di cui consta
l’architettura di un sistema di telecontrollo hanno
avuto gli sviluppi descritti qui di seguito.
Centri di controllo e supervisione
Le novità tecnologiche per quanto riguarda
il software di base e applicativo si riflettono
sull’offerta a livello di centri di controllo, con
ripercussioni sulle organizzazioni aziendali.
In sintesi i principali temi che influenzano tale
livello sono:
• introduzione di Linux come sistema
operativo; laddove in passato lo standard
di riferimento era dato da Unix, oggi è
disponibile Linux, che introduce numerosi
benefici, tra cui quello di poter disporre
di server a basso costo. Ma non solo, le
postazioni operatore, indipendentemente
dal server scelto, possono essere
configurate in ambiente Windows. Ciò
permette di abbattere drasticamente i costi
dell’utility, dando la possibilità di utilizzare
qualunque PC e di fornire all’operatore un
ambiente estremamente familiare;
• realizzazione di sistemi con criteri di sicurezza
elevati. Sia che l’impianto abbia un ruolo
nevralgico per la sicurezza pubblica, sia
per questioni di sensibilità sulle informazioni
trattate, si richiede con maggiore enfasi, e
con specifici requisiti a livello di sistema di
telecontrollo, la rispondenza a criteri
di sicurezza. Soprattutto nei casi critici,
le soluzioni proposte per la sicurezza in
ambito telecontrollo devono essere in linea
con certificazioni o norme internazionali.
Poiché la tematica è in continua evoluzione
resta inteso che le piattaforme software
devono garantire la capacità di un continuo
aggiornamento, per essere sempre
allineate con gli standard di sicurezza di ultima