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CITY LIFE MAGAZINE 29 La casa Med in Italy di Marta Mazzanti È la prima volta che un progetto italiano viene ammesso alle Olimpiadi dell’Architettura Green e subito ottiene il terzo posto dietro Francia e Spagna U na casa che produce tre volte più energia di quanta ne consuma, che si monta in due giorni e che è in grado di rispondere persino all’emergenza di un post terremoto o ai drammatici problemi di un’ondata di migranti in fuga da un conflitto. Una casa adatta soprattutto al caldo, pensata e realizzata per resistere al cambiamento climatico, perfetta per una struttura di turismo sostenibile. Una casa progettata in modo che le pareti possono essere realizzate con materiali locali, per adattarsi a tutti i paesaggi. Questo è MED in Italy, il progetto che un team composto da docenti e studenti dell’Università di Roma TRE in partenariato con il Laboratorio di disegno industriale della Sapienza ha portato a Solar Decathlon Europe, la gara internazionale ideata dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti, una vera e propria Olimpiade dell’architettura green che lo scorso settembre a Madrid ha visto partecipare MED in Italy assieme ad altre 19 case provenienti da 14 Paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria. È la prima volta a partire dalla prima edizione di Solar Decathlon nel 2002, che un team italiano viene ammesso alla competizione mondiale dell’architettura sostenibile e subito è riuscito a conquistare il podio piazzandosi al terzo posto dopo Francia e Spagna. La sfida si basa su dieci prove (decathlon, appunto, come nella omonima specialità olimpica) e si snoda lungo i percorsi dell’architettura, della capacità costruttiva, dell’efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell’innovazione, della sostenibilità. Per ognuna delle “gare” i prototipi hanno ricevuto un punteggio da una giuria internazionale (fino a un massimo che, a seconda dei settori, arriva a 80 o 120 punti). Il progetto italiano è riuscito a conquistare i primi tre posti in sei delle dieci prove: primo posto in sostenibilità, secondo per il funzionamento di elettrodomestici e apparecchiature elettroniche, terzo per architettura, bilancio energetico, comunicazione