CIG Magazine - La rivista che dà voce al mondo del gas CIG Magazine 9 | Page 58
CIG
MAGAZINE
58
consentendo un risparmio alla
pompa di rifornimento di circa il
56% rispetto ai veicoli alimentati
a benzina e fino al 30% rispetto
a quelli alimentati a gasolio.
Il biometano è un
biocombustibile che si ottiene
sia dalle acque di scarto, dagli
scarti di biomasse di origine
agricola (che si rinnovano nel
tempo e che nel loro ciclo di vita
hanno incorporato il carbonio
presente nell’atmosfera) e
dalla frazione organica dei
rifiuti soldi urbani della raccolta
differenziata. È prodotto dalla
digestione anaerobica di
biomasse in grandi contenitori
chiamati digestori, che lavorano
in determinate condizioni di
temperatura, in assenza di
ossigeno e in presenza di
particolari batteri.
Il processo è identico anche
per le acque reflue che entrano
nell’impianto di depurazione:
una volta separate le due
fasi, quella liquida da quella
solida, i fanghi vengono
trattati all’interno dei digestori
dove si forma il biogas, che
al suo interno è composto,
mediamente, dal 65% di
metano. Con le normali
tecnologie di upgrading, il
metano viene poi purificato fino
ad arrivare ad avere un gas
con indici di purezza superiori
al 99%: una volta compresso
sarà pronto per essere
commercializzato e immesso
nella rete.
Da ciò si capisce come il
biometano sia un carburante a
chilometro zero e, soprattutto,
sostenibile, in quanto prodotto
da una materia prima pressoché
inesauribile.
Secondo il Cib (Consorzio
italiano biogas), il biometano è il
carburante che mostra maggiori
margini di crescita: l’obiettivo
è quello di arrivare a produrre,
entro il 2030, 8,5 miliardi
di metri cubi di biometano,
incrementando di una volta
e mezzo la quantità di gas
naturale autoprodotta dall’Italia.
In questo modo si andrebbe
a coprire circa un quarto del
fabbisogno annuo di tutto il
territorio nazionale.
A supporto di queste previsioni
ci sono altri dati incoraggianti:
l’Italia è attualmente il secondo
produttore europeo di biogas
dopo la Germania e si colloca al
quarto posto su scala mondiale,
dopo Cina, Germania e Stati
Uniti. Sempre secondo i dati