CIG Magazine - La rivista che dà voce al mondo del gas CIG Magazine 4 | Page 13

CIG MAGAZINE 13 di ispezionabilità delle reti di trasporto di gas naturale). Chi ha invece posto grande attenzione al ruolo della normativa di settore come spinta all’innovazione è stato Roberto Cattaneo, del servizio legale di Anima. “L’installazione degli smart meters gas – ha detto il rappresentante della Federazione nazionale dell’industria meccanica che in Confindustria rappresenta Acism, Assotermica, Avr e Ucrs – ha coinvolto la produzione normativa a tutti i livelli gerarchici, ha aiutato ad affrontare le nuove sfide relative alle nuove competenze dell’ente normatore, ha visto lo sviluppo di un progetto che può essere esteso ad altre utilities in contrapposizione all’unicità dell’esperienza dello smart meter elettrico”. Cattaneo ha poi elencato gli obiettivi di innovazione sulla misurazione del gas, come il risparmio energetico, la sostituzione dei contatori non più efficienti e sicuri, la trasparenza nel rapporto con il cliente finale, il controllo della misura del gas nel tempo, la lettura dati come strumenti di misura condivisa tra diverse utilities. Tutto ciò, secondo Cattaneo, ha voluto dire, per i produttori, mantenere il livello di qualità e di affidabilità dei prodotti, per i distributori, prevedere condizioni di competizione eque, mentre per il normatore e per il legislatore, garantire il dialogo con gli operatori del settore per contribuire alla corretta applicazione delle norme. “Fondamentale – ha concluso il rappresentante di Anima – è la verifica degli strumenti e il mantenimento della qualità dei prodotti: per fare ciò servono l’impegno dei produttori nell’elaborazione di norme di verifica e di manutenzione e la qualificazione e la selezione degli operatori, con personale adeguato e qualificato, e una solida organizzazione imprenditoriale”. Cattaneo, oltre a ricordare che gli strumenti di misura del gas oggetto di verifica sono oggi 500 mila, ha concluso avanzando alcune proposte al mondo della formazione. “Serve – ha detto – semplificare il coordinamento tra procedimento amministrativo e di qualificazione, evitare la duplicazione dei controlli sui laboratori, modificare le norme che producono equivoci, rendere costante il dialogo con le strutture del ministero”.