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CIG MAGAZINE 32 a bandire le gare per la distribuzione, in quanto gli enti locali non sarebbero stati posti in condizioni di adempiere ai loro obblighi. Anche la Regione Lombardia lamenta la tardiva pubblicazione del decreto ministeriale n. 106/2015, arrivato in Gazzetta Ufficiale «ben oltre la data prevista per la pubblicazione del bando» dei Comuni che rientravano nel primo blocco di gare. Da qui il certo slittamento della pubblicazione del bando relativo alla città di Milano. Una situazione che resta, dunque, magmatica. Nonostante una serie di interventi puntuali operati con il decreto ministeriale n. 106/2015: dall’affinamento della determinazione del valore di rimborso, alle misure riguardanti l’anticipazione degli oneri di gara, all’incremento (al 10%) della quota spettante ai Comuni per la remunerazione del capitale di località, relativo ai servizi di distribuzione e misura o ancora all’ampliamento a tutte le tipologie di titoli di efficienza energetica per gli investimenti in efficienza energetica, agganciandoli però a «progetti di riduzione dei consumi di energia primaria nel territorio dell’ambito oggetto di gara» (uno stimolo senz’altro positivo). Un’ulteriore dimostrazione di un quadro ancora in (continuo) divenire è arrivata, il 14 settembre, con la pubblicazione – incredibile a dirsi – del primo bando con gara d’ambito: Varese 2 (Centro). L’ambito raggruppa 41 comuni, per una popolazione servita di quasi 240mila abitanti, con oltre 110 mila punti di riconsegna per quasi 1.400 km di rete, con 256 milioni di mc distribuiti nel 2012. Valore dell’affidamento circa 13,4 milioni di euro all’anno per 146,7 milioni nei 12 anni di concessione. Non poca cosa. Tuttavia, diffusa è la sensazione che si tratti di un’iniziativa più form