CIG Magazine - La rivista che dà voce al mondo del gas CIG Magazine 3 | Page 24
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Un’abbondanza in così generosa
misura ci lascia supporre
che nel medio lungo periodo
l’adozione del gas come
principale vettore energetico sia
possibile, consentendo, oltre a
una significativa riduzione delle
emissioni inquinanti, anche
importanti risparmi sulla bolletta
energetica in fase di import,
grazie allo sfruttamento delle
dotazioni nazionali, nonché la
possibilità di tesaurizzare le
riserve petrolifere sia in vista
di rialzi del greggio, sia per
impieghi più redditizi.
Nel suo insieme questa
impostazione potrebbe
rivoluzionare i destini negli
impieghi energetici mondiali
con – lo auspichiamo vivamente
– rasserenamenti politici in
molte parti del globo: se
l’energia risultasse abbondante,
economica nella spesa e
comoda nell’impiego, l’economia
potrebbe risollevarsi in molte
regioni depresse nei commerci
o tecnologicamente arretrate.
In una simile ottica, allora,
il gas potrebbe imporsi per
importanza come “il nuovo oro
nero” del 21° secolo, perché
più facilmente adottabile anche
per paesi che per il proprio
approvvigionamento energetico
non disponevano di un’adeguata
capacità di spesa.
Ma, con l’ultimazione della
prima fase della Globalizzazione
che ha visto il risveglio dei
giganti asiatici e di molti paesi
loro partner, in quei paesi si
richiede una necessaria opera
di stabilizzazione dell’economia
e di rafforzamento della classe
media; capofila di questi paesi è
sicuramente la Cina – si ricordi il
recente accordo ultratrentennale
con la Russia per la fornitura
diretta di gas – ma in misura
anche maggiore l’India, che è un
po’ più indietro nel suo percorso
di sviluppo. E poi a seguire molti
altri paesi Africani come Congo,
Sud Africa, Kenya…
La vera incognita è il prezzo
idoneo per attuare un progetto
di così ampie proporzioni,
un prezzo che sia cioè
sufficientemente elevato da
assicurare il payback per lo
sviluppo e l’implementazione
delle infrastrutture nei paesi
emergenti, ma allo stesso tempo
“assennatamente contenuto” per
dar modo alla vasta Domanda
locale di assorbire, negli anni,
tutta l’offerta. È una questione
delicata perché in termini