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di ricerca che si inserisce
nell’ambito dei rapporti tra
Italia ed Egitto, in un’ottica
di partnership economica
strategica che riguarda il
nostro Paese e più in generale
l’intero continente africano”.
Il Presidente del Consiglio ha
poi contattato il Presidente
egiziano Al-Sisi, per valutare
insieme la portata di un simile
risultato sulle prospettive di
sviluppo del Mediterraneo. La
scoperta, infatti, ha una rilevanza

SCENARIO

evidenziate, che saranno oggetto
di una prossima investigazione
con pozzo dedicato. E infatti
lo stesso Descalzi, riferendo
in Commissione Parlamentare
della nuova scoperta, ha
prudentemente avanzato la
possibilità che i volumi possano
aumentare, poiché sotto il
giacimento ci potrebbe essere
dell’altro, dei condensati o
dell’olio: va verificato; inoltre, la
stessa valutazione di 850 bcm
è sta fatta, volutamente, con un
approccio conservativo.
I tempi di sfruttamento del pozzo
saranno eccezionalmente brevi:
già dal 2017 dovrebbe entrare
in produzione, a riprova della
“fame” di modernizzazione
dell’Egitto. Il costo di
sfruttamento si aggirerà intorno
ai 10 miliardi per una produzione
giornaliera che potrebbe erogare
oltre 70 milioni di mc giornalieri,
e 30-35 miliardi l’anno! Numeri di
tutto rispetto se si considera che
l’intero consumo italiano di gas è
precipitando ai livelli del 1998 e
si aggira intorno ai 61,5 miliardi!
Anche il premier, Matteo
Renzi si è congratulato con il
manager, così commentando:
“Complimenti a Eni per questo
straordinario risultato, un lavoro