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progressivamente degradando, creando quindi le condizioni per potenziali
peggioramenti delle conseguenze di eventuali incidenti.
Fenomeni degni di attenzione si rilevano anche nel settore del GPL ove l’uso
scorretto o l’errata manovra sulle bombole si conferma come la causa di
gran lunga prevalente sia dei incidenti registrati (31%), sia dei decessi (18%)
e degli infortunati (30%). Presumibilmente è in aumento il numero degli
utenti «fai da te», anche nelle more di utilizzi in parallelo di bombole in unità
abitative già servite da reti di distribuzione di gas naturale, come in alcuni
casi, è stato riscontrato.
Per quel che riguarda l’intervento tecnico-normativo, si può tranquillamente
affermare che il corpo normativo nazionale elaborato dal CIG e pubblicato
da UNI è sicuramente di primo livello e le norme di installazione vengono
continuamente revisionate e aggiornate. Gli apparecchi di utilizzazione
e la componentistica d’impianto di qualità e conforme alle leggi e alle
norme tecniche, da molto tempo non danno adito a problemi di difettosità
all’origine, molta cura è stata dedicata all’introduzione di materiali innovativi.
L’intervento dell’AEEGSI con la deliberazione 40/2014/r/GAS, in sostituzione
della delibera 40/04, che aveva introdotto nel settore dell’impiantistica
post contatore i controlli documentali sulla documentazione dell’impianto,
contribuisce a rafforzare ulteriormente gli obiettivi di attenzione alla
sicurezza.
Nel 2014, questo quadro già di idonea completezza è stato contrassegnato
da un’assoluta novità della UNI/PdR 11:2014, che porta le firme di UNI, CIG
e ACCREDIA, sancendo per la prima volta, in Italia, i termini di un’alleanza
tra normazione e accreditamento, che non potrà che essere benefica per i
cittadini.
In sostanza la norma definisce i requisiti relativi all’attività professionale, in
termini di conoscenza, abilità e competenza, di coloro che operano sugli
impianti a gas combustibili della 1a, 2a e 3a famiglia secondo la UNI EN 437,
di tipo civile alimentati da reti di distribuzione, ossia i soggetti che:
• progettano, installano, rimuovono, ispezionano, sottopongono a collaudo,
prova o verifica, mettono in servizio e mantengono in stato di sicuro
funzionamento gli impianti alimentati a gas;
• scelgono, installano, rimuovono, sottopongono a prova o verifica,
mettono in servizio e manutengono gli apparecchi a gas e loro
componenti.
Il processo di qualificazione/certificazione è applicabile esclusivamente a
operatori di imprese già abilitate ai sensi della legislazione vigente (Decreto
Ministeriali n. 37/2008).
Riteniamo che questo sia un passaggio davvero importante, quanto di meglio
la formazione possa fare nella sua azione, perché se non può sostituirsi
all’agire umano dell’utenza, può però indirizzarla e stimolarla verso la
condotta più sicura e assennata. Ci si attende molto nel prossimo biennio
da questo nuovo regolamento che potrà colmare, almeno in parte il vuoto di
controlli, specie al sud, dove le ristrettezze economiche imposte dalla crisi,
ritardo con elevata frequenza e troppo a lungo la corretta manutenzione degli
impianti e la sostituzione delle macchine o loro componenti, divenute ormai
desuete.
Michele Ronchi