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tra gestori ed enti locali per la
definizione dei perimetri delle
proprietà. Successivamente
abbiamo anche registrato i
rischi che hanno riguardato la
concorrenza, come bandi di
gara pubblicati senza il rispetto
dell’iter previsto dalla legge e
dal regolamento o anche canoni
molto critici offerti in gara: il
10% nella gara dell’Atem di
Milano 1 e il 2,5% in quelli di
Torino 2».
Di Bari ha poi fatto riferimento
ad alcune problematiche latenti
per i Comuni.
«Esiste un eccesso normativo
e regolatorio se pensiamo
ad esempio alla tempistica
eccessivamente lunga per l’invio
anticipato della documentazione
all’Autorità. Esiste poi il
problema rappresentato
della valorizzazione delle
reti di proprietà comunale.
Occorre definireun congruo
valore di cessione delle reti,
che non può essere la RAB
così com’è prevista, qualora
i Comuni intendano invece
mantenere la titolarità delle
reti e valorizzare i propri asset.
Questo risolverebbe numerose
situazioni problematiche. Infine,
esiste il tema delle quote di
ammortamento della rete in
tariffa: vi è l’assoluta necessità
del riconoscimento espresso
di tale elemento da elargire
ai Comuni proprietari di reti e
impianti».
Il responsabile dell’ufficio
servizi pubblici locali di Anciha
fatto poi riferimento ad altre
Le verifiche dell’Autorità:analisi degli scostamenti e bandi di gara (fonte Anci)