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M A G A Z I N E
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divalutare i bandi, affinché la
gara venga svolta, assegnata
e auspicabilmente non venga
bloccata da contenziosi infiniti,
eventualità che non si può
certo impedire, ma che sarebbe
auspicabile evitare il più
possibile».
Oglietti ha poi ricordato le
sfide che il settore si trova
oggi a dover affrontare, che
si chiamano processi di
decarbonizzazione, innovazione
tecnologica, nuovi utilizzi delle
infrastrutture.
«Sultema delle infrastrutture,
l’Autorità a breve pubblicherà
una consultazione circa il
loro futuro ei nuovi utilizzi
delle stesse,questioni che
rappresentano le nuove sfide,
che vanno affrontate con la
massima attenzione e serietà».
Oglietti ha anche fornito una
serie di dati interessanti.
In Italia gli Atem accreditati
sono 172, erano 177 all’origine;
poi, dopo una serie di fusioni,
il loro numero si è ridotto.
Alla piattaforma dell’Autorità
vi sono a oggi 126 referenti,
di altrettanti ambiti territoriali.
Delle 120 stazioni appaltanti
accreditate, ve ne sono75che
hanno messo a disposizione i
loro dati, in molti casi ancora
parziali, in quanto la verifica si
spinge fino al livello del singolo
Comune. Per 61 di loro l’iter è
ancora aperto.
«Siamo di fronte a un percorso–
confessa Oglietti– molto
complesso e faticoso. Si pensi
al fatto che la verifica su 1.361
Comuni ha portato alla chiusura
definitiva dell’iter VIR/RAB solo
per 14 casi. Per quanto riguarda
i bandi la situazione è ancora
più arretrata, perché molta