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43 C I G M A G A Z I N E tali per cui il territorio servito, oltre a quello locale è regionale e addirittura nazionale: Montello, infatti, gestisce l’equivalente dei rifiuti di mezza Lombardia. Entrambi gli impianti alimentano le proprie flotte dei mezzi di raccolta dei rifiuti e con i carri bombolai alimentano anche i distributori di carburante al di fuori del proprio perimetro impiantistico. Il terzo caso virtuoso descritto da Confalonieri ha riguardato l’esperienza di Hera Ambiente, che ha sposato una strategia rivolta al biometano. Hera possiede sette impianti di trasformazione e valorizzazione dei rifiuti organici, con un potenziale complessivo di circa autorizzate di rifiuti organici trattabili all’anno. Nell’impianto padovano, uno dei pochi casi in Italia, dall’implementazione della digestione aerobica, si valorizza anche il calore prodotto dalla cogenerazione del biogas, servendo così una serie di utenze private e commerciali che sorgono intorno all’impianto. Anche qui viene raccolta la sfida dell’upgrading del biogas a biometano. In questo caso non vi è immissione in rete, ma produzione di biometano prioritariamente per l’alimentazione dei mezzi di raccolta dei rifiuti. Nei casi di Sesa e di Montello le dimensioni impiantistiche sono